Inter, il comitato Sì Meazza attacca direttamente l’amministrazione comunale di Milano. Come riporta la testata Calcio e Finanza, il comitato reputa l’operazione di vendita dello stadio di San Siro e delle aree a Inter e Milan “Fasulla“. Stando al fondatore del comitato ed ex vicesindaco Luigi Corbani, “L’Inter ha debiti per 750 milioni e il Milan per 350 milioni e come fanno a investire 1 miliardo e 200 milioni nell’operazione stadio? Lo sanno solo Sala e Scaroni” ha dichiarato in conferenza stampa nella sede del Comune di Milano. Il comitato, ha presentato un esposto in Procura, uno al Tar e uno alla Corte dei Conti per fermare la vendita dello stadio ai due club.
LE PAROLE – “Si tratta solo di una operazione immobiliare perché con lo stadio non si guadagna. Il comune di Milano ha la possibilità senza ricorrere alle casse comunali di pagarsi l’ammodernamento dello stadio. Ha tutte le misure e gli atti amministrativi per pagarselo, senza tirare fuori un quattrino. Se non lo fa è una scelta politica e non legata a scelte economiche“.
BALLA PAZZESCA – “Quello che dice il Comune nella memoria difensiva al TAR, è una balla pazzesca. Se anche si arrivasse a ristrutturare lo stadio senza costruirne uno nuovo, il Comune non potrebbe poi farsi carico della sua gestione e manutenzione, che comportano costi esorbitanti“.
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I COSTI – “Ci sono 3,2 milioni all’anno di costi di manutenzione dello stadio esistente così come desunti dalle spese degli ultimi 3 anni. Considerando 5 anni, ovvero il periodo dal 2025 al 2030, il totale dei costi di manutenzione risulta di 16,4 milioni. Qui di esagerato e di esorbitante c’è solo il costo economico della demolizione dello stadio. 52 milioni previsti dal documento del 5 settembre 2022, e il costo ambientale. Trovo curioso al limite dell’indecenza che un sindaco ponga come condizione per rimanere nel suo incarico la vendita di San Siro. Capisco se avesse detto, “costruiamo 10mila case popolari”, questa operazione di San Siro non c’entra più con la politica ma è un’altra cosa“.