Inter, Francesco Pio Esposito ha parlato a On Board, rubrica di DAZN, della sua esperienza calcistica che lo ha portato a tornare in nerazzurro. A 20 anni, Pio Esposito è uno dei giovani più promettenti del calcio italiano ed è alla prima grande chiamata nel calcio che conta. Ecco le sue parole.
LE ORIGINI – “Castellammare di Stabia è il mio luogo di nascita, sono molto legato alle mie origini. Ci ho vissuto fino a 6 anni, poi mi sono trasferito a Brescia per inseguire il sogno del calcio. Appena ho un attimo di tempo ci tengo molto a tornare dalla mia famiglia per non dimenticare le mie origini“.
IL TRASFERIMENTO A BRESCIA – “La foto di quando ci siamo trasferiti a Brescia, pronti a provare questo sogno con questa passione che ci ha trasmesso nostro padre. Eravamo tutti e tre piccoli ma il nostro unico pensiero era il pallone e abbiamo avuto il privilegio di giocarci questo sogno. Ho con entrambi i fratelli un bellissimo rapporto, qualche discussione in più con Salvatore perché siamo stati per due anni compagni di squadra a La Spezia. Con Seba ci troviamo benissimo, parliamo sempre di come va la stagione. Ci seguiamo e ci diamo sempre la spinta per andare più forte“.
LA STPROA D’AMORE CON L’INTER – “Sono arrivato all’Inter a 9 anni, in questa foto ero al mio primo anno. Era il gol in una semifinale di un torneo a Comacchio contro il Torino. Avevo come mister Davide Aggio che mi ha trasmesso principi e valori dell’Inter. Ci teneva spesso a dirci che all’Inter sei nell’élite e bisogna avere una mentalità vincente“.
LA PRIMAVERA DI CHIVU – “Dopo sei mesi in cui non stavamo andando molto bene abbiamo cambiato un po’ di cose e il mister Chivu mi ha dato la fascia di capitano, a Cagliari, dove il capitano mancava. Ho fatto tripletta, abbiamo vinto 3-2 e da lì me l’ha lasciata fino a fine campionato. Una responsabilità che mi ha fatto crescere molto e diventare grande. Non smetterò mai di ringraziarlo anche per questa opportunità“.
IL PREMIO COME MIGLIOR GIOVANE – “Sono al Gran Galà del calcio per il premio come miglior giovane del torneo, il primo riconoscimento personale. Un’emozione grande per me. I due anni a La Spezia sono stati fondamentali per la mia crescita, due anni in cui ho avuto le mie prime volte: esordio e primo gol tra i pro, per cui ci tengo a ringraziare mister D’Angelo e tutti i compagni dello Spezia, tutte le persone che mi hanno fatto sentire a casa e prendere il volo, tornando a farmi vestire la maglia dell’Inter“.
IL PRIMO GOL IN NERAZZURRO – “Ho il premio Mvp contro il River Plate, al primo gol con questa maglia. Faccio fatica a realizzare, è particolare per me. Un’emozione incredibile, se vedete quando esulto dopo il gol c’è un momento in cui sono spaesato. Fa capire quanto sia stata un’emozione fortissima. Per me tornare qui è un sogno che si avvera“.
NUMERO – “Ho scelto il numero 94, perché il mio rione di Castellammare è denominato Ciceron 94, è stata una dedica al quartiere e al campetto dove siamo cresciuti coi miei fratelli, lì è iniziato tutto. Il mio sogno è la maglia azzurra“.