L’Inter e il Triplete
Tra le innumerevoli partite che hanno segnato la storia dell’Inter, una brilla più di tutte le altre per via dell’epica vittoria nella finale di Champions League del 2010, anno del Triplete. Quella sera del 22 maggio, al Santiago Bernabeu di Madrid, i nerazzurri di Josè Mourinho affrontarono il Bayern di Monaco in una partita che avrebbe glorificato per sempre i calciatori, poichè artefici del triplete che ancora oggi, a distanza di 15 anni, tutti i tifosi ed i dirigenti meneghini sognano che si ripeta.
La compagine milanese arrivava in finale con l’ambizione di completare il succitato tris di trofei, dopo lo scudetto e la Coppa Italia già in cassaforte. Il percorso fu pieno s’insidie con avversari, sulla carta più forti, della formazione lombarda. Dopo aver eliminato il Chelsea, eliminò in seguito il Barcellona di Guardiola in una semifinale stregata, dove gli uomini del Mou, in 10 per gran parte del match, resistettero a tutti gli assalti e attacchi del Barca, che trovarono in Toldo una diga invalicabile, oltre ovviamente alla difesa che, stringendo i denti tra 1000 difficoltà, riuscì a portare a casa il risultato ed a conquistare la qualificazione per la finale.
La Finale
Nell’occasione dell’epilogo della massima competizione continentale per club, avvenne non una partita spettacolare, ma un capolavoro tattico fatto di grinta e solidità difensiva. La squadra giocò con intelligenza e determinazione, qualità che avevano contraddistinto l’intera gestione dello Special One. L’eroe, manco a farlo apposta, fu un altro argentino come Diego Milito, il quale stese con la sua doppietta gli avversari tedeschi senza lasciare loro spazio per una rimonta, pur avendo giocatori del livello di Robben ed altri.
La prima rete il Principe Milito la mise a segno su assist di Sneijder, mentre la seconda la mise dentro con una finta disorientante con cui stese la difesa teutonica.
La fine di un’era
Quello era un gruppo di lavoro e di giocatori, che sin dal primo giorno credettero nel progetto del portoghese e nella realizzazione dei loro sogni calcistici. In seguito, quella che sembrava una rosa in grado di ripetere imprese del genere, venne smantellata ed il Mou non fu mai più quello di prima, inanellando tanti esoneri, alcune vittorie europee, ma senza riuscire più a ripetere un ciclo vincente di tale portata.