Denzel Dumfries ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, prendendosi la prima pagina nell’edizione odierna del giornale sportivo. Durante l’intervista, l’olandese si è raccontato parlando di tutti i temi più caldi che hanno investito l’Inter in questi ultimi mesi. Dall’addio di Simone Inzaghi all’arrivo di Cristian Chivu sulla panchina nerazzurra passando per il sogno Mondiale e i brutti e drammatici ricordi legati alla finale di Champions League contro il PSG. Ecco le parole di Denzel Dumfries.
Denzel Dumfries: una nuova Inter
“Ora siamo in una terra di mezzo. Questo Mondiale per Club è l’inizio di qualcosa di nuovo, ma anche la fine di qualcos’altro. Si è già visto però che Chivu è un ottimo allenatore, con uno staff molto valido. È importante per noi ricevere nuove idee. Siamo solo all’inizio, non possono essere idee che cambiano completamente il modo di giocare, ma correttivi in alcune fasi della partita”.
Sulla sua condizione fisica. “Questa volta la mia fatica è tutta fisica. Anche se è normale che ci sia anche un po’ di stress dopo tutto quello che è passato. Bisogna sempre accettare quando fisico e testa ti lanciano dei messaggi. Ora è tutto alle spalle”.
La finale di Champions e la separazione da Inzaghi
“Non abbiamo vinto nulla anche se eravamo in grado di farlo. Finire con zero titoli per una squadra come la nostra è molto dura perché avevamo obiettivi precisi a cui ci siamo avvicinati tantissimo”.
La finale di Champions League: “Molto duro da accettare, ma è una finale: o la vinci o la perdi. Noi l’abbiamo persa male. Non abbiamo dimostrato ciò di cui siamo stati sempre capaci. L’anno prossimo avremo un’altra possibilità“.
Inzaghi? “È stato molto complicato per me e per tutti. Eravamo molto legati a Inzaghi, sono arrivato qui all’Inter grazie a lui. Per quattro anni siamo stati come una famiglia, per questo motivo il suo addio è stata la fine di un ciclo che non è solo calcio. La vita però è fatta così e ti dà nuovi stimoli, ora abbiamo un nuovo grande allenatore per cui lottare“.



