Cristian Chivu ha già le idee chiare. Il nuovo tecnico dell’Inter, come espressamente dichiarato nel corso della conferenza stampa che ha alzato il sipario sulla nuova stagione, vuole giocatori aggressivi, ibridi e verticali. L’ex nerazzurro tripletista sta studiando su tre sistemi di gioco: il 3-4-2-1, il modulo principale nella testa di Chivu, il 3-4-1-2 e il 3-5-2 di inzaghiana memoria. Per sostenere queste disposizioni tattiche servono qualità, intensità, ritmo, muscoli e fantasia.
Sugli ultimi due aspetti sarà il mercato a venire in soccorso (Frendrup? Lookman?), nel frattempo Chivu sta già plasmando la sua nuova creatura. La certezza, come ribadito dallo stesso allenatore, è che questa squadra è stata costruita per arrivare sempre al vertice. La novità dal punto di vista tattico, già snocciolata durante il Mondiale per club negli Stati Uniti, sta tutta nella zona di trequarti. Lì Chivu si augura di poter fare la differenze, anche perché le soluzioni non mancano.
Inter, abbondanza sulla trequarti: da Calhanoglu a Frattesi
Partendo dal presupposto che vedremo spesso, se non sempre ma questo lo dirà la stagione, il 3-4-2-1 come riferimento tattico base della nuova Inter di Chivu, va fatti un’attenta analisi su chi potrà calpestare le zolle della trequarti. Sì perché in casa Inter tra la terra di mezzo e la zona appena alle spalle di Lautaro Martinez, c’è un bel traffico. Tra chi potrà svolgere il suo ruolo naturale o chi si calerà con grande intelligenza adattandosi in un ruolo non suo, l’Inter ha davvero l’imbarazzo della scelta.
Partiamo dalla prima soluzione, da quel Calhanoglu che potrebbe tornare a giostrare da trequartista, il vecchio ruolo alle origini della carriera (Amburgo, Bayer Leverkusen ma anche Milan). Non sarà molto probabilmente questa la linea che sceglierà Chivu, ma il turco, in caso di necessità, sa come si fa. La sua duttilità d’altronde è d’oro, ma meglio da play.
Rimanendo sempre con il mirino puntato sui giocatori che sono già presenti in rosa, andiamo con Davide Frattesi. L’ex Sassuolo da trequartista è un’idea che stuzzica Chivu. Il tecnico punta forte sul ragazzo, la società pure, tanto che è pronto il prolungamento del contratto di un anno (fino al 2029). Con un atteggiamento più aggressivo e verticale, gli inserimenti del Frattesi incursore, piazzato da trequartista, possono rivelarsi ancor più determinanti rispetto al passato. Insomma, più gol. Mica niente.
Mkhitaryan e Zalewski i jolly in caso di necessità
Come per Calhanoglu, anche su Mkhitaryan si può fare lo stesso tipo di ragionamento. L’armeno ha giocato con Shakhtar Donetsk e Borussia Dortmund da fantasista. Ricordate le caterve di gol (29 nel 2013, 23 nel 2016)? Per non parlare degli assist e delle giocate di alta qualità che liberano spazi e compagni. Va tenuto in debita considerazione l’età (36 anni), ma Mkhitaryan in quel ruolo può essere impiegato eccome. Può essere un buon jolly da giocare magari a partita in corso o in match sulla carta più abbordabili. Non la primissima scelta, ma è una risorsa.
Altro jolly, quel Zalewski che è stato riscattato dalla Roma per 6,5 milioni di euro. In giallorosso è nato trequartista, in Primavera segnava con la 10 addosso. Ancora negli occhi lo splendido gol piazzato al Torino nello scorso campionato. Non un dettaglio di poco conto, partita proprio da quella zona lì. Al Mondiale contro i giapponesi dell’Urawa Red Diamonds Zalewski è stato impiegato da Chivu sulla trequarti a fianco di Sebastiano Esposito a supporto di Lautaro Martinez. Da trequartista 8 reti e 5 assist in carriera, uno con l’Inter. Numeri notevoli.
Sucic e Zielinski opzioni in più, Bonny da prima e seconda punta
Il volto nuovo in mezzo al campo è il croato Petar Sucic. Molto duttile, può giocare in tutte le posizioni del centrocampo (regista, mezzala, mediano). Con la Croazia ha giocato in un centrocampo a due al fianco del neo rossonero Luka Modric. L’ex Dinamo Zagabria rende il meglio di sé da mezzala. Ha giocato pochissime volte come trequartista, può rivelarsi utile solo in casi di estrema necessità. Potrebbe essere in uscita, ma Zielinski è un altro elemento che sulla trequarti ha giocato in passato (all’Udinese). E poi l’unico acquisto – almeno fino a questo momento – realizzato dall’Inter nel reparto offensivo. L’ex Parma Bonny è versatile, può giocare da prima e seconda punta. La società nerazzurra ha prelevato il francese dall’ex squadra allenata da Chivu per fornire assist alla prima punta. Insomma, da rifinitore Bonny sa il fatto suo (6 centri e 4 assist confezionati la scorsa stagione).
Lookman il colpo perfetto per illuminare la trequarti
L’Inter ha in testa di regalare quel bel pizzico di fantasia in più a Chivu nel reparto avanzato. Stretta finale della dirigenza nerazzurra che prova a strappare Lookman all’Atalanta. Il nigeriano formerebbe con Lautaro Martinez e Thuram un tridente tra i più forti e assortiti in Europa. L’ex Leicester sarebbe l’elemento perfetto per occupare la casella a disposizione accanto a Thuram, il trequartista di destra inamovibile. Chivu ha già in mente, nel caso, dove piazzarlo: a sinistra al fianco di Thuram. All’Atalanta quella zolla di campo era sua, Gasperini ci ha visto lungo venendo ricompensato da una tripletta senza senso del nigeriano che ha stesso il Leverkusen e regalato l’Europa League alla Dea nel 2024.



