“Troppe 49 ore fra Inter e Napoli (ma Conte le sta vivendo bene)”. Così titola l’editoriale di un perplesso Paolo Condò sul Corriere della Sera, in critica alla scelta della Lega Serie A di dilazionare così tanto le gare fra le due pretendenti alla corsa scudetto. “La scansione delle partite di questa 31esima giornata di Serie A è la più strana dell’anno. Non si capisce perché le due candidate superstiti alla vittoria dello Scudetto, l’Inter e il Napoli, debbano giocare a ben 49 ore di distanza l’una dall’altra”, fa giustamente notare il giornalista.
Il Napoli non ha le coppe europee, è vero, ma certamente il doversi concentrare sul solo campionato li avvantaggia. In più le partite dei partenopei sono sempre in giorni diversi da quelle dell’Inter, spesso dopo. Questo è un caso veramente clamoroso, perché il Napoli non gioca un anticipo dal 4 di ottobre, contro il Como. Sia questa giornata che la prossima le partite degli azzurri sono state però messe come posticipi, di lunedì. Una situazione che permette agli uomini di Conte di giocare a mente libera conoscendo già in anticipo le situazioni degli altri campi, specie dell’Inter.
I nerazzurri hanno concluso la sfida di a Parma sabato alle 19:45. Il Napoli, invece, scenderà in campo stasera alle 20:45 contro un Bologna 4° in classifica, (semi)finalista di Coppa Italia ma anch’esso fuori dalle coppe europee. Due situazioni che permetterebbero di disputare le gare come tutti gli altri all’interno del fine settimana. In particolare, se si pensa agli obbiettivi in campionato delle rispettive squadre. Per l’Inter la collocazione di sabato era obbligata, per via del derby di Coppa Italia mercoledì sera e la gara d’andata dei quarti di Champions questo martedì. E al centro di un crocevia di impegni, a cui non c’erano alternative. Meno chiaro invece il motivo del posticipo di Bologna-Napoli, visto che il Bologna ha passato già quasi una settimana dalla partita di martedì in Coppa Italia, ma di martedì, mentre il Napoli da inizio anno ha da pensare solo al campionato.