Inter-Udinese, Chivu attacca: basta specchiarsi, serve concretezza
L’Inter di Cristian Chivu cade 1-2 a San Siro contro un’Udinese trasformata, incassando la prima sconfitta in Serie A. Dopo il 5-0 iniziale contro il Torino, il tecnico rumeno critica la squadra: “Siamo stati leziosi, ci siamo specchiati troppo. Serve giocare in verticale e sporcarsi le mani”. Il riferimento a Simone Inzaghi, predecessore che ha plasmato un’Inter dominante ma spesso innamorata del possesso, è evidente. La difesa ha scricchiolato, con Bisseck in difficoltà sul gol di Atta. Chivu deve correggere gli automatismi difensivi, mai rinforzati in estate. La sosta offre tempo per lavorare, ma i tifosi chiedono risposte immediate per il derby d’Italia.
La delusione contro l’Udinese
Il centrocampo nerazzurro ha deluso contro la fisicità friulana. Sucic, dopo un esordio brillante, è apparso fuori ritmo, e Calhanoglu ha perso palloni chiave. La manovra, lenta e prevedibile, non ha creato pericoli. Chivu, che punta su un gioco rapido, non ha visto la squadra eseguire il piano: “Abbiamo avuto frenesia, perso palle e contrasti” []. Il 3-4-2-1 provato nella ripresa non ha funzionato, lasciando spazi agli avversari. Senza rinforzi a centrocampo, l’Inter dipende dai suoi big. La sosta è cruciale per ritrovare equilibrio e intensità, con Frattesi pronto a dare nuova energia.
Le mancanze in attacco
In attacco, l’Inter ha reagito con rabbia ma senza lucidità. Lautaro Martinez, frustrato per un fallo fischiato nel finale, ha sfogato la sua rabbia, mentre Thuram non ha trovato la rete. Pio Esposito, subentrato, ha mostrato sprazzi di talento con un tacco e un colpo di testa, ma il 4-2-4 finale ha creato confusione. Chivu ha ammesso: “Abbiamo provato tutto, ma non è bastato” []. L’Udinese, guidata da Runjaic, ha sfruttato gli errori nerazzurri. Senza un esterno offensivo, l’Inter deve ritrovare cinismo. La sosta sarà decisiva per affinare l’intesa e ripartire con più determinazione.



