La sosta separa la sfida scudetto tra Juventus e Inter: bravo Simone Inzaghi a rispondere ad Allegri che fa un po’ il furbo…
I tifosi interisti ci sperano: che la parabola di questo campionato prosegua così, vale a dire così simile a quella – fisica, sublime – disegnata dal piede sinistro di Federico Dimarco nella partita contro il Frosinone. L’Inter non poteva arrivare alla pausa delle nazionali in modo migliore e ora, con buona pace della maglia azzurra, tutti attendono lo scontro di domenica 26 novembre all’Allianz Stadium di Torino.
La speranza è che la partita tra Juventus-Inter possa parlare la lingua del calcio, dunque non quella delle polemiche, delle sviste arbitrali, dei Var talvolta “strambi” (per usare un eufemismo). Fateci godere la sfida tra due difese arcigne e tra due allenatori che non potrebbero parlare una lingua più diversa. Punto.
Dal match di San Siro, per gli interisti è difficile trovare qualche motivo di preoccupazione: a voler cercare il pelo nell’uovo, si potrebbe parlare di un Dumfries sotto tono (a Torino servirà quello migliore) e di un Lautaro Martinez apparso, a dispetto del suo impegno costante (anche in difesa), abbastanza stanco. I suoi errori sembrano figli proprio della stanchezza. Ma se la benzina la danno le motivazioni (questo è un vecchio adagio del mondo sportivo che spesso, ma non sempre, si rivela vero), allora c’è da sperare che i giocatori dell’Inter arriveranno a Torino con la voglia di mettere i punti sulle “i”. Quali? Uno è il seguente.
Inter, Inzaghi contro Allegri per lo scudetto…
Inter, bravo Simone Inzaghi: Allegri non fare il furbo…
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Allegri fa il furbo, come suo solito: ha avuto il coraggio di affermare – contro ogni evidenza e anche a dispetto delle regole del pudore – che “l’Inter è costruita da quattro anni per vincere”. In sé, una frecciatina e una menzogna: la prima suggerisce che, comunque, l’Inter che primeggia ha portato a casa solo uno scudetto; la seconda è che l’Inter da quattro anni (chiedere al talebano Antonio Conte, che per questo se n’è andato) fa il mercato con mosse oculate e imponendo ai suoi tifosi dolorose cessioni di un pezzo grosso a estate. Passando anche da due disillusioni clamorose come quelle di Skriniar e Lukaku. Difficoltà che hanno compattato, invece che condizionare, l’ambiente. Mentre la Juventus viene da anni (a parte l’ultimo) in cui non ha avuto paletti di spesa.
E se ne sta accomodata a due punti dall’Inter gestendo un solo impegno a settimana, sfoggiando (si fa per dire) un calcio davvero brutto e noioso. Gli interisti hanno ancora negli occhi l’ottimo Frosinone messo in campo da Eusebio Di Francesco: ecco, il Frosinone gioca molto meglio della Juventus. E solo la parabola fantascientifica di Dimarco è riuscita a scardinarne l’organizzazione. Non vogliamo fare i difficili, dunque per domenica 26 ci andrebbe bene anche un goal normale. Di quelli che valgono tre punti.



