Addio a Jair, storico numero 7 della grande Inter di Herrera. Il brasiliano era malato da tempo e si è spento ieri in Portogallo all’ età di 84 anni. Se ne va dunque un altro pezzo di storia nerazzurra. Uno degli ultimi superstiti della grande Inter vincitrice di 4 scudetti, 2 coppe Italia e 2 Coppe dei Campioni. Gli altri 4 protagonisti di quella squadra che sono ancora in vita sono: Sandro Mazzola(storico capitano), Aristide Guarneri, Angelo Domenghini e Gianfranco Bedin. La “freccia nera”, così era soprannominato Jair, perchè dotato di grande velocità e dribbling. Nel calcio di oggi sarebbe ancora considerato un’ ala moderna.
Brasiliano a tutto tondo, sia nel modo di giocare che nel modo di vivere. Un tassello fondamentale nell’ Inter di Helenio Herrera, in cui ha militato in dieci stagioni, dal 1962 al 1972, siglando almeno 10 reti in ciascun campionato in queste annate. Il gol più importante però, l’ ha messo a segno il 27 maggio del 1965. Finale di Coppa dei Campioni contro il Benfica, con un suo tiro in distesa buca il portiere portoghese e porta a Milano la seconda coppa che resterà nella storia nerazzurra e non solo.
Una perdita importante per il mondo nerazzurro che sicuramente non dimenticherà il giocatore e la persona. Una perdita importante anche per il mondo del calcio. Jair era figlio di un calcio che non esiste più: estrosità, dribbling, divertimento, imprevedibilità. Le caratteristiche tecniche della ” freccia nera” verrebbe voglia di scolpirle su pietra per ricordare che non esiste solo tattica e strutturalità in questo sport, lo spazio per divertire c’ è ancora.
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