Nel calcio, la velocità e la forza fisica sono 2 qualità che catturano subito l’attenzione, ma è l’intelligenza a fare la vera differenza. Ora, se c’è un giocatore dotato di tale acume calcistico all’interno della squadra, questo è senza dubbio alcuno, Hakan Calhanoglu. Trasformatosi da centrocampista offensivo a metronomo in mezzo al campo, il faro del bosforo, ha dimostrato di essere la vera mente del gioco meneghino. La sua visione di gioco, telepatica ed intuitiva, gli permette di anticipare le mosse dei suoi avversari e di trovare linee di passggio che in pochi vedono.
Non si tratta di fare solamente passaggi lunghi o precisi, ma della sua capacità di dettare il ritmo, di rallentare o accelerare il gioco a seconda delle necessità dell’incontro in questione. Ogni suo tocco di palla ed ogni movimento senza, è calcolato per massimizzare l’efficacia della squadra. Infatti, Hakan ieri sera contro l’Olympiacos ha mostrato nuovamente a tutti quello che può fare quando entra in azione, ovvero creare dal nulla giocate che possono portare al gol i suoi compagni.
Calhanoglu, abilità e qualità
La sua abilità nel posizionamento gli permette di farsi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto, sia in fase s’interdizione che per lanciare un contropiede letale. In una formazione come l’Inter, che fa della difesa il suo punto di forza, la lucidità del turco è una risorsa cruciale. Agisce da fulcro, distribuendo i palloni con una calma impressionante, gestendo la pressione e trovando sempre l’opzione migliore per i suoi amici di campo
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La sua evoluzione tattica lo ha reso non solo un formidabile giicatore tecnico e completo, ma anche il vero perno su cui ruota tutto il modo di giocare della società lombarda. Insomma una luce, una via che illumina il cammino dei suoi colleghi, ovvero il faro del bosforo.