Ivan Luraschi ha voluto smentire le accuse nei suoi confronti: le intercettazioni, nell’ambito della questione della Curva Nord dell’Inter, non hanno rilevanza penale
Anche il nome di Ivan Luraschi è finito nelle intercettazioni che fanno parte della maxi-indagine che ha portato agli arresti di 19 membri di Curva Nord e Curva Sud. Uno dei nuovi responsabili di riferimento della Curva Nord dell’Inter, però, in esclusiva a InterNews08, ha voluto chiarire la sua posizione. Non è, infatt, tra le persone indagate:
Queste intercettazioni non hanno avuto rilevanza penale, tant’è vero che non sono stato né indagato né interrogato per quello che riguarda i rapporti con il direttivo precedente e le figure di riferimento.
Facendo parte della Curva Nord, tuttavia, è inevitabile un contatto frequente con il precedente direttivo:
Io con queste persone ho avuto sempre a che fare, perché, ripeto, mi relazionavo con loro in quanto referenti della curva, delle spese, della coreografia, delle proposte, delle iniziative legate al tifo e tutto. Quindi non è che mi debba nascondere dietro un dito sul fatto che io li conoscessi, li frequentassi e comunque avessi un rapporto assolutamente sereno con queste figure. Queste persone gestivano la curva e attraverso loro io potevo fare tutte le iniziative ultras legate al tifo, che reputavo opportune nello spirito che mi ha sempre accompagnato in 40 anni di frequentazione della curva.
Sono tre gli aspetti attribuiti a Ivan Luraschi. Il primo riguarda la gestione delle coreografie. Vien smentito categoricamente che fosse lui a muovere i capitali: il suo era solo un lavoro di tracciamento delle spese. E poi c’è la questione relativa a una coreografia, fatta con i telefonini, per ricordare Dede (Daniele Belardinelli):
Dopodiché mi attribuiscono sostanzialmente tre aspetti: uno è quello legato alle coreografie e dicono che io muovevo i capitali delle coreografie. In realtà, semplicemente, documentavo le spese e quindi questo è un pregiudizio. Mi trovo assolutamente lontano da questo tipo di ricostruzione che mira a buttare fumo negli occhi alla gente per mettere in difficoltà e in imbarazzo e screditare le persone che adesso si stanno impegnando come il sottoscritto. Poi mi attribuiscono una presunta coreografia – anche lì indirettamente perché io parlo di una coreografia con un referente dell’Inter – fatta con i telefonini per ricordare Dede, Daniele Belardinelli, scomparso prima di Inter-Napoli, a cui la curva è legata.
Avevamo pensato di mettere dei foglietti e spiegare in che modo e chi avrebbe dovuto accendere la torcia del telefono. Per fare questa pratica coreografica non era necessaria l’autorizzazione di nessuno, mi piace precisarlo qui. Non dovevo chiedere permesso a nessuno perché non prevedeva l’introduzione di niente che dovesse passare da una autorizzazione della società.
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ESCLUSIVA – Inter, Ivan Luraschi smentisce le accuse: intercettazioni? Niente di rilevante
Il dialogo con il dirigente dell’Inter è stato fatto – afferma Luraschi – per correttezza. Ma, non essendoci niente da introdurre allo stadio, non sarebbe servito informare la polizia. Dato che, a San Siro, non si sarebbe fatto nulla di illegale:
Per correttezza, e non per scorrettezza, ho fatto presente al dirigente dell’Inter che avremmo messo questi cartoncini e che avremmo fatto questa cosa e gli ho detto che non sarebbe servito dirlo alla polizia, perché è una cosa che non necessita legalmente di un’autorizzazione.
Per cui c’è l’intercettazione della telefonata in cui io parlo con questo dirigente dell’Inter, Bordogna.
Lui mi ha chiamato e mi ha chiesto cosa fossero questi foglietti e io gli ho spiegato come avrebbe funzionatl la coreografia e che, per la struttura che aveva, non avrebbe avuto necessità legale di essere autorizzata. Gliel’ho detto in confidenza, ma lui mi disse che non avrebbe potuto non dirlo alla polizia dopo quella chiamata. Quindi praticamente un pochino mi sono tirato la zappa sui piedi. Allora gli ho detto che non sarebbe servito dire alla polizia che avremmo fatto questa cosa, tanto non sarebbe una cosa illegale.
Il fatto che io gli abbia detto di non dirlo, poi, è stato interpretato come una mia paura verso l’ambiente Ultras, una paura che qualcuno si sarebbe ribellato. Questo è quello che è stato fatto, che è stato detto da lui o reinterpretato da lui a fronte di una telefonata assolutamente colloquiale e serena senza nessuna sorta di minaccia di alcun tipo, forte del fatto che sì, tra virgolette “facevo pressione”. Facevo pressione sul fatto che la legge non prevedesse il divieto di quel tipo di coreografia e che non ci fosse una norma che potesse vietare di farla, quindi era questo il tono tra virgolette “deciso” col quale io mi sono confrontato sul tema. Dopodiché se lui l’ha vissuta come una pressione, è un’interpretazione assolutamente soggettiva, tant’è vero che poi non è che abbia denunciato nessuno o abbia cambiato niente nei rapporti che avevo con lui, persona della quale continuo ad avere stima e che mi rendo conto ovviamente stia vivendo una situazione di imbarazzo in questi momenti nel vedere anche lui e il suo nome collegati a determinate situazioni. Ma, ripeto, era un episodio.
C’è poi la questione dello zoccolo duro della Curva Nord. Una questione emersa in un’intercettazione con Andrea Beretta, in cui con Luraschi si parla di un gruppo disponibile anche a fare scontri. Cose che – afferma una delle nuove figure di riferimento della Curva – sono invitabili se ci si espone alle rivalità come fanno gli ultras:
In una telefonata che è stata intercettata, Andrea mi ha detto che avremmo dovuto creare comunque un gruppo, uno zoccolo duro di curva. Adesso non ricordo neanche i temi, i toni che ho usato, che hanno riportato alle intercettazioni, probabilmente meglio di me, ma la sostanza era quella: se vuoi fare un gruppo, una selezione, e chiedi a me, che sono istruttore di arti marziali, che ho fatto team fighting e che mi sono occupato spesso di questo genere di cose, ti dico che bisogna fare una selezione delle persone più propense anche alle logiche di scontro, di confronto.
Questo ci impone l’ambiente ultras. Perché, al netto delle partite, c’è tutto un mondo che si muove per strada, treni, aerei, stazioni, ferrovie, aeroporti, che è esposto agli effetti delle rivalità.
Ragion per cui in un mondo ultras che ha regole proprie questa componente non è la componente che possiamo nascondere o negare, non essendoci numeri tali e una forza di appartenenza tale che, come per altre tifoserie, spinge naturalmente a reagire, a difenderti quando vieni provocato.
Andrea si preoccupava di dire che dobbiamo anche tener conto di questo aspetto “bellico”, chiamiamolo così, con un termine forte. Io semplicemente, così come avviene in tutte le curve, ho detto la mia da persona che ha competenza nell’autodifesa e quindi ho detto che, per le curve, se vuoi creare un’autodifesa, devi creare una selezione di persone pronte anche ad affrontare la rivalità.
Quindi non nego questa cosa che fa parte del mio vivere, del mio essere, però è stata accantonata dopo quell’episodio. Tant’è vero che allora io avevo comunque anche un ruolo nelle parti gestionali di curva. E’ una intercettazione del 2019 credo o del 2020, dopodiché io esco dalle parti gestionali di curva, non se ne parla più, non ho più occasione di militarizzare niente e nessuno e assolutamente mi allontano da queste dinamiche.
Luraschi ha messo, però, ben in chiaro che non vuole avere coinvolgimenti in spostamenti e trasferte, con tutto quello che potrebbe derivarne:
A chiusura del cerchio, ho messo ben chiaro, nel momento in cui sono stato coinvolto e invitato a contribuire alla riorganizzazione della curva, che io non voglio avere nessun tipo di ruolo per quello che riguarda gli spostamenti della tifoseria o l’eventualità dei rischi connessi alle rivalità e tutto quello che possa derivarne. Quindi non ho intenzione di fare il comandante di nessuno perché l’età, la famiglia e tutto quello che mi gravita attorno mi vieta naturalmente di andare a ricoprire questo genere di ruolo e quindi era giusto specificare anche questo.
La lunga intervista che ci ha concesso in esclusiva Ivan Luraschi continuerà a essere pubblicata nelle prossime ore…