La vicenda sull’indagine sulla Curva Nord dell’Inter ha lasciato molta amarezza in Ivan Luraschi: ecco il motivo della sua delusione
La maxi indagine che ha portato ai 19 arresti nelle curve di Inter e Milan ha azzerato i due direttivi, soprattutto quello della Curva Nord. Il cuore del tifo nerazzurro si è dovuto riorganizzare, affidandosi a figure di maggior responsabilità come Ivan Luraschi, che si è concesso in una lunga intervista a InterNews08.
C’è molta delusione nelle sue parole. Luraschi non ha mai apprezzato la gestione della Curva a scopo di lucro, ma ci ha convissuto. Sono altri, invece, gli aspetti che lo hanno sospreso:
Onestamente Ivan è deluso da quello che è venuto a scoprire, deluso come ultras sto parlando. Non mi è mai piaciuta la gestione di una curva a scopo di lucro, ma ci ho convissuto. Io sono stato promotore e figura di riferimento anche per la curva del basket e dell’hockey a Milano, lì assolutamente c’è la struttura che adesso stiamo dando alla curva dell’Inter. Accettavo che i responsabili si assumessero oneri e onori del ruolo che occupavano e che, quindi, potessero disporre a proprio piacimento dei profitti che derivavano dalle attività comuni della curva…
Inter, Ivan Luraschi: sono molto amareggiato
ESCLUSIVA – Inter, Ivan Luraschi: indagine sulla Curva Nord? Ecco cosa mi ha deluso
Se ne faceva una ragione. Definisce il suo un “romanticismo ultras” che gli ha fatto sperare che, presto o tardi, i profitti in più sarebbero stati messi sempre più al servizio della curva. Un’illusione, figlia, appunto, del suo sentimento “romantico”. Quello che lo avrebbe fatto stare ancora a fianco dei vecchi capi, nel tentativo di far intendere loro l’importanza di aiutare la curva:
Non mi piaceva, ma me ne facevo una ragione perché comunque nutrivo sempre la speranza che, presto o tardi, questi profitti potessero essere messi sempre più a servizio della curva e delle persone in difficoltà in curva.
Ero un illuso, sono sempre stato considerato da tutti un inguaribile romantico sotto questo aspetto, ma questo è il mio sentimento e ti dico, non ti nascondo, che se oggi ci fosse ancora Marco, la curva sarebbe ancora gestita da lui, ancora con questi profitti. E io sarei ancora lì a fianco di Marco cercando di fargli intendere che è importante aiutare la curva, le coreografie e tutto quello che è vita di curva per tutti gli aspetti ed esigenze economiche che possono derivare.
Quindi sbagliato, giusto, non lo so, ripeto, è l’effetto del mio romanticismo ultras, chiamiamolo così, che mi ha reso ingenuo e non mi ha fatto intendere che si andasse oltre.
La sorpresa e la delusione sono arrivate nello scoprire che c’era anche altro. Gli interesssi nella gestione si altri ambiti dello stadio. Cosa che – afferma Luraschi – ha colto tutti in contropiede. Chi vive la curva poteva anche sapere dei profitti maggiorati, ma il fatto di “essere andati oltre” lascia molta amarezza:
Mi ha deluso, e questo lo posso dire tranquillamente, e sorpreso sapere che c’era tanto altro. Non mi sono mai accorto di quello che si sta dichiarando, se sarà dimostrato che c’erano interessi nella gestione di altre sfere attorno allo stadio e tutto.
Credo che quasi nessuno se ne sia accorto, perché tutti siamo veramente stati colpiti da questa cosa e mi dispiace perché, personalmente, non mi avrebbe disturbato scoprire profitti più alti nella gestione del materiale.
Questo finché avessero tenuto conto anche dell’esigenza di curva. Il fatto che siano andati a cercare profitti e guadagni ovunque, da quello che stiamo leggendo, intorno allo stadio invece mi delude molto e mi lascia molta amarezza.