Ivan Luraschi si è concesso a InterNews08: nella lunga intervista ha confermato la presenza dello striscione unico in Curva Nord da Inter-Juventus
Una ripartenza. Da Inter-Juventus ci sarà un nuovo corso della Curva Nord dell’Inter dopo i 19 arresti che hanno, di fatto, azzerato il precedente direttivo. Un corso spiegato, in esclusiva a InterNews08, da Ivan Luraschi, tra le figure di riferimento principali insieme a Nino Ceccarelli e Gianni Borriello.
Lurraschi racconta cosa accadrà in Inter-Juventus, con la presenza dello striscione unico “1969 Uniti Fieri Mai Domi” e il ritorno, dall’anno nuovo, a una Nord molto più colorata:
Ci sarà uno striscione unico per tutto il corso di questa stagione ma che non è un vero striscione. È una frase che ispira, che rappresenta tutti quelli che frequentano la Curva Nord. Quindi dal 1969 che è l’anno di nascita e poi lo slogan che abbiamo spesso fatto nostro che è Uniti Fieri Mai Domi. Abbiamo già prodotto e abbiamo fatto la richiesta per l’autorizzazione della società e con la Juve dovrebbe fare il suo esordio abbinato a una coreografia che abbiamo chiesto: sarà la ripartenza ufficiale della curva anche nell’aspetto del colore a cui fino ad adesso abbiamo rinunciato perché non era la priorità.
Le bandiere si sono mantenute e saranno più o meno quelle dei gruppi, tranne alcuni che sono stati bannati perché ricondotti alla frequentazione delle persone indagate, quindi Viking Boys, Brigata e Old Fans.
Questi striscioni sono bannati, ma noi confidiamo che, dimostrando in divenire che le figure che erano di riferimento sono state sostituite da nuovi direttivi anche all’interno dei singoli gruppi, per la stagione prossima si possa avere la possibilità di riutilizzarli. Se così fosse, a partire dall’anno nuovo, si tornerebbe al passato come tributo alla storia della Nord con quell’assetto estetico ripartito su tutti gli striscioni che l’hanno sempre colorata. Vogliamo dar prova del fatto che non c’è più la possibilità di ipotizzare un’unica soluzione, un unico accentramento economico.
Luraschi ha risposto a diverse domande anche su cosa stava accadendo in Curva Nord negli ultimi anni. C’era stato un rincaro nei prezzi e un’esplosione nella gesitone economica che, però, non ha mai fatto pensare ai malaffari che stanno emergendo dalle indagini:
Ma paradossalmente è così, perché nessuno può dire di non sapere che c’era stata un’esplosione nella gestione economica della curva, che i profitti della curva erano lievitati, che c’erano anche dei costi maggiorati sui biglietti, nella distribuzione e tutto. Ma non ricadeva sui frequentatori. Per esempio per la partita con la Juve a noi non serviva il biglietto, perché siamo frequentatori, ma se lo chiedevo per un amico veniva maggiorato. Per me frequentatore quella maggiorazione andava anche a beneficio della curva, per le coreografie, per le trasferte e quant’altro. Quindi nessuno poteva avere sentore.
Cioè era chiaro che uno poteva accettare o non accettare il fatto che i profitti venissero gestiti soltanto da poche persone. Ma il contributo ai profitti era implicito, perché comunque sia, se offrivi un biglietto a un tuo amico avevi un canale preferenziale e lo potevi prendere. Veniva maggiorato, non straniva nessuno. Su quello che riguarda il materiale, nessuno aveva il controllo dei conti, ma sapevamo che andava bene. In virtù del fatto che andasse bene c’erano più coreografie. Tant’è vero che l’anno scorso se non sbaglio ne sono stat fatte addirittura 12, e avevano dei costi che non sono quelli che hanno riportato i giornali, perché una coreografia può costare dai 2 ai 5 mila euro. Quando sento dire 18 mila euro di coreografie: sono cifre fuori dal mondo.
Delle coreografie si occupava – per la parte di gestione, ordine del materiale, dei conti – proprio Luraschi, che monitorava i conti fino all’ultimo centesimo:
Tra l’altro mi hanno anche messo l’articolo, l’uomo delle coreografie, ed ero sì, l’uomo delle coreografie, perché io ero quello che curava i costi, e quindi filtravo tra la gestione della curva e il gruppo che operativamente realizzava le coreografie. Mi occupavo di ordinare il materiale, di garantire che questo fosse pagato, che le fatture fossero pagate. Quindi più di tutti ero sicuramente l’uomo delle coreografie in quanto monitoravo i costi e sapevo fino all’ultimo centesimo quello che erano i costi, perché ero garante.
Coreografie da più di 5mila euro? Solo Istanbul ha richiesto un sforzo superiore, ma per un trasporto problematico:
No, a mia memoria, forse qualcuna può essere arrivata a 7, 8 mila euro. È stato detto anche tipo 120 mila euro per la finale di Istanbul, ma tra trasporto e tutto abbiamo viaggiato intorno ai 45 mila euro. Questo perché le spese di trasporto erano quasi 10 mila euro solo per mandare dei bancali dall’Italia alla Turchia, con tutti i blocchi che abbiamo subito ed è stata una battaglia far arrivare al materiale. E quindi anche lì cifre aumentate o presentate male da chi le ha raccontate.
Le coreografie e la gestione della Curva Nord hanno un costo. Costo che sarà coperto, in questa nuova fase, solo tramite l’autofinanziamento. Con la Fanzine che contribuirà a coprire le spese, anche se prodotta in numero molto minore rispetto a prima:
Adesso ci sono solo due canali, due e mezzo tra parentesi, uno è per comune accordo di questo comitato di cui ti dicevo, l’unica economia che entra oggi è la Fanzine. La Fanzine viene prodotta attraverso la cartiera e viene distribuita ad offerta libera, come era prima.
Prima se ne facevano dalle 5 alle 10 mila, adesso ci si è resi conto che era un investimento, uno sforzo inutile e siamo tornati al vecchio stile. Viene distribuita soltanto in Curva Nord, indicativamente potrebbero essere dalle 2 alle 3 mila copie, con una vendita media attorno alle 1.000, 2.000, 2.500 copie. Adesso, non mi piace farmi i conti in tasca, ma diciamo che producono oggi un utile intorno ai 1.000 euro a partita, a fronte di coreografie che ne costano dai 2 ai 5. È chiaro che servono due o tre partite per fare una coreografia, facendo numeri larghi, e quindi questo è. Il flusso di cassa attualmente viene presentato da chi conteggia, sono più persone che conteggiano le offerte raccolte, e devono essere sempre dichiarate alla riunione della settimana successiva, in maniera tale che tutti sanno qual è il patrimonio di curva, e poi insieme vengono decise le spese da sostenere con questi denari, quindi potrebbero essere assistenza legale, là dove abbiamo dei problemi, potrebbero essere abbattimenti di costi dei prezzi di trasferta, o naturalmente le coreografie.
Inter, il nuovo corso della Curva Nord spiegato da Ivan Luraschi
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Un’impronta di trasparenza. Il nuovo corso della Curva Nord dovrà essere all’insegna della trasparenza dei conti, anche per quanto riguarda le spese legali:
Quello dei costi legali è uno dei nervi scoperti, perché ovviamente abbiamo parecchi ragazzi diffidati che hanno sostenuto parecchie spese a titolo personale. Si è deciso di valutare occasionalmente di aggiungere magari una quota al prezzo d’affitto dei pullman, con un ricarico di 5 euro, 6 euro, 7 euro, quello che può essere necessario senza grossi ritocchi, per costituire anche lì una cassa comune che sarà monitorata. Chi se ne occupa dichiarerà l’entrata di cassa e si accantonerà l’avanzo per le esigenze che potrebbero arrivare. Non ci dovranno mai essere flussi eccessivi. Laddove le necessità e i risparmi supereranno determinate cifre si valuterà un reinvestimento, quindi rifare le bandiere, gli strisioni, tamburi, fare beneficenza, in maniera tale che non ci saranno mai tesoretti nascosti o cifre o persone che possano disporre di denari a titolo personale. Quindi credo che questa sia l’impronta che io ho contribuito a dare e che spero che sia la garanzia per tutti di avere la certezza che qualunque contributo andrà a un buon fine, andrà utilizzato per la collettività, per il tifo, per le coreografie o per le trasferte stesse.
Trasferte a prezzo di costo e un nuovo modello di gestione dei conti, senza rischiare di avere l’esplosione economica degli anni post-Pandemia:
Nel momento in cui l’economia andrà a “pareggiare il bilancio” non sarà necessario ricaricare nulla, perché se non è un’emergenza la trasferta si farà al prezzo di costo: si affitta il pullman, costa 3.000 euro, ci sono 50 persone, sono 60 euro a persona. Quindi non c’è da aggiungere o togliere niente, non c’è motivo di ricaricare una trasferta se si convive nell’armonia e nel rispetto reciproco. Con questo modello che vuole essere un modello virtuoso di gestione ultras moderno del 2024, laddove penso poche tifoserie abbiano tutta questa trasparenza, vogliamo ripartire e dare un segnale forte a tutti quanti per tranquillizzare gli scettici e dar prova del fatto che veramente è un corso nuovo per la prima volta nella storia, perché la Curva in varie epoche ha sempre avuto un padrone, che era normalmente il più forte, perché naturalmente si trattava di compagnie dove la componente anche legata alla rivalità aveva un aspetto importante e quindi i forti comandavano e decidevano, però si comandava e decideva all’interno comunque di una compagnia o di una collettività di amici e quindi tendenzialmente le scelte erano sempre fatte, sebbene gestiti da pochi. Anche i proventi si facevano per il bene comune. La cosa che storpia è che dalla pandemia in poi, con l’entrata di queste nuove figure, in curva c’è stato un crescendo di impiego, di possibilità di controllare i conti e tutto quanto e si è arrivati dove siamo arrivati adesso.
C’è stato un contraccolpo per i frequentatori della Curva Nord? La risposta, fortunatamente, è negativa:
Di questa cosa sono contento di dirti di no, ma ti dico di no anche perché chi vive la Curva non è stato sfiorato da queste dinamiche, perché comunque andavi in curva, trovavi il tifo, trovavi il sostegno, trovavi l’amicizia, cioè non cambiava niente. Sono tutti caduti dal pero, per dirla così, terra a terra, perché allo scoperto si è arrivati dove siamo arrivati, chi gestiva è arrivato dove è arrivato. Ma sono dinamiche che non hanno mai sfiorato i frequentatori.
Quello che magari ha infastidito alcuni frequentatori è che magari scoprire che il contributo al biglietto in più, invece che andare nell’interesse della Curva, andava nell’interesse di qualche privato. Ma non sposta tanto, perché ripeto, comunque sia quei contributi in parte tornavano comunque in termini di beneficio, coreografia con la loro organizzazione, che era quello a cui tengono e è l’unica cosa a cui tiene chi viene in una Curva. Quindi, certo, sapere che quegli utili non erano tutti per tutti ha infastidito qualcuno, però non abbiamo avuto dei defezioni, di gente che si è allontanata o gente che ha cambiato opinione sull’essere presente, sul partecipare.