Calciomercato. La Sentenza Bosman, emessa dalla Corte di Giustizia Europea il 15 dicembre 1995, non fu una semplice norma, ma un vero e proprio terremoto che ridefinì la geografia e la finanza del calcio europeo. Per l’Inter, come per tutti i grandi club, rappresentò l’inizio di una trasformazione radicale che ne ha plasmato l’identità fino ai giorni nostri.
Prima di Bosman, i club erano vincolati da rigide limitazioni sul numero di calciatori stranieri (extracomunitari e, in Italia, anche comunitari) schierabili in campo. La sentenza introdusse due principi fondamentali: la libertà di movimento per i calciatori con cittadinanza UE una volta scaduto il loro contratto e l’abolizione delle limitazioni di nazionalità per i giocatori comunitari.
La sentenza Bosman e l’impatto sull’Inter
Dopo la storica sentenza, L’impatto sull’Inter, che divenne globale, fu immediato e profondo,. La squadra nerazzurra, infatti, già abituata ad avere grandi campioni stranieri, poté accelerare il processo di globalizzazione della rosa. multietnica di fine anni ’90 e del decennio successivo.Già nel 1997 si decise di puntare su Campioni del calibro di Ronaldo il Fenomeno, mettendo in crisi i vari settori giovanili, che una volta facevano da serbatoio per le prime squadre.
Ma Il picco vero e proprio, fu raggiunto con il Triplete del 2010, con una formazione guidata da José Mourinho e costruita su una spina dorsale di calciatori internazionali: da Zanetti a Samuel, da Maicon a Julio Cesar, da Sneijder a Eto’o. Pochissimi italiani erano titolari, a dimostrazione che la qualità, slegata dai vincoli di nazionalità, era diventata l’unico criterio di selezione.
Ingaggi enormi e zero sostenibilità
L’altra faccia della medaglia fu l’innalzamento vertiginoso del costo degli ingaggi e un maggiore potere contrattuale per gli agenti. la Benemata, come le altre big, ha dovuto adattarsi a una gestione finanziaria più complessa, dove il talento a parametro zero (calciatori a fine contratto) poteva costare carissimo in termini di stipendi.
In sintesi, questa Sentenza Bosman ha reso l’Inter un club autenticamente globale, capace di competere ai massimi livelli attingendo a un pool di talenti illimitato, ma ha anche posto le basi per le attuali sfide legate alla sostenibilità economica e alla gestione degli stipendi. La sua identità odierna è la diretta conseguenza di quella rivoluzione giuridica, che tanto ha fatto bene al calcio, ma allo stesso tempo del male, da cui sono nati i maggiori indebitamenti che il Mondo del calcio abbia mai avuto.



