Il caso Lukaku e razzismo non finisce qui: l’Inter ha presentato ricorso contro la squalifica del suo attaccante.
I nerazzurri non si danno pace dopo l’ennesimo caso di razzismo che ha interessato Ronelu Lukaku. L’attaccante belga, infatti, nella gara d’andata contro la Juventus a Torino si era reso suo malgrado protagonista di un altro episodio a firma di alcuni facinorosi bianconeri della curva. Costoro, producendo onomatopee simili a quelle dei primati, aveva sbeffeggiato il numero 90 dell’Inter.
Quest’ultimo, calciando il rigore del pari, aveva poi zittito gli stessi con un gesti di silenzio, che tuttavia l’arbitro ha ritenuto paradossalmente provocatorio e l0 ha così espulso per doppia ammonizione. Ne è seguito un parapiglia a fine partita fra le due squadre, con altre espulsioni (Handanovic e Cuadrado). Ciò ha portato la Corte Federale a attuare una sospensione del settore della Curva della Juventus, salvo poi retrocedere.
Inter, caso Lukaku: il club non si arrende e presenta ricorso
Il caso Lukaku e razzismo non finisce qui: l’Inter ha presentato ricorso contro la squalifica del suo attaccante.
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E’ proprio il ritiro della sospensione della Curva bianconera e la conferma invece della squalifica a Lukaku che ha alterato la dirigenza dell’Inter. Come scrive La Gazzetta dello Sport, infatti, i vertici dei nerazzurri non si arrendono e presenteranno ricorso presso la Corte Federale contro tale provvedimento. A rigor di logica, infatti, è una decisione doppio pesista, e mina la credibilità della giustizia sportiva.
In Italia il caso razzismo sembra essere speso sottovalutato rispetto ad altre realtà del continente europeo. L’Inter a riguardo, presenta ricorso con la seguente motivazione: che il gesto di Lukaku era semplicemente un suo personale e non intendeva provocare nessuno. Un comportamento simile, infatti, lo aveva già fatto con la Nazionale belga alcune settimane fa quando si è reso protagonista per le qualificazioni a Euro 2024.