Grande classica del pallone italiano, Inter-Lazio potrebbe essere tanto la partita del controsorpasso sul Napoli, quanto quella del quarto scudetto partenopeo. Non è una finale, insomma, ma poco ci manca. E, come ben sappiamo, non è nemmeno la prima volta che i nerazzurri arrivano a giocarsi una fetta di tricolore davanti alle casacche biancocelesti. Nei precedenti all’Olimpico andò malissimo nel 2002. Decisamente meglio otto stagioni più tardi. Storie iconiche, del 5 maggio e dell’ironico striscione “Oh nooo” srotolato dai tifosi capitolini alla rete di Walter Samuel. L’unica certezza per i tifosi nerazzurri è che – anche in caso di passo…
Autore: Marco Battistini
Il presidente Giuseppe Marotta non perde occasione per ripeterlo. Anche nella prossima stagione, la prima nell’ultimo lustro con possibilità di spesa, lo zoccolo duro della compagine nerazzurra dovrà essere composto – ormai come da tradizione – da giocatori italiani. Innesti magari in odor di Nazionale, possibilmente giovani, per così dire, esperti. Ecco, negli ultimi giorni sembra proprio che nel calciomercato dell’Inter sia tornato di moda il nome di Pietro Comuzzo, difensore centrale “vecchio stampo” attualmente in forza alla Fiorentina. Classe 2005, originario del Friuli, dopo le esperienze nei settori giovanili di Udinese e Pordenone approda in viola appena adolescente. Al…
Particolari burocratici e maglie che possono entrare nella storia. Questioni cromatiche, di precedenti e scaramanzia. E un interrogativo: chi gioca “ufficialmente” in casa in una finale secca su campo neutro? Per il quesito, ci pensa l’indicazione del tabellone a dare un riscontro preciso: PSG-Inter che si disputerà sabato 31 maggio a Monaco di Baviera – lo ricordiamo, semmai qualcuno se lo fosse dimenticato – vedrà i nerazzurri occupare la casella degli ospiti. Preoccupazione di secondaria importanza, dirà il tifoso meno superstizioso. Eppure, in un mondo come quello del calcio indissolubilmente legato a riti, miti e tradizioni, anche la scelta della…
Napoli 78, Inter 77, centottanta minuti ancora sul cronometro. Se prima (di ieri sera) sarebbe servito un miracolo, da questa mattina ci sarebbe bisogno solamente, si fa per dire, di una “semplice” impresa. Dal game-over, miraggio del ventunesimo tricolore nerazzurro, si è tornati almeno nel campo delle possibilità. Scontato dire che ad ogni modo sarà durissima. Senza andare troppo oltre con l’immaginazione, domenica prossima – bentornata cara, vecchia contemporaneità – la capolista andrà a trovare un Parma che, nonostante tutto, ha ancora mezza salvezza in tasca. Mentre i campioni d’Italia in carica si troveranno davanti a San Siro una Lazio…
Anche se non con l’ufficialità della matematica, il passaggio di consegne tra l’Inter e il Napoli in ottica scudetto potrebbe già avvenire nella serata odierna. Se la Beneamata infatti non dovesse battere il Torino nella gara delle ore 18:00, i partenopei – in casa, contro un Genoa senza più pretese – avrebbero l’occasione di chiudere praticamente ogni discorso. Eppure il pallone è rotondo, e la speranza è sempre l’ultima a morire. E poi, va detto, di ribaltoni finali negli ultimi anni ne abbiamo visti davvero pochi. Probabilmente nessuno. C’è quindi, nell’eterno ritorno – su piani sempre diversi – del divenire…
Javier Zanetti, Diego Milito, Esteban Cambiasso, Walter Samuel, Diego Simeone, Julio Cruz, Lautaro Martinez. Sono solo alcuni – sicuramente i più importanti – della cinquantina di giocatori argentini che nel corso della storia hanno indossato la maglia nerazzurra. Quella tra il Biscione e l’Argentina è una storia d’amore certificata dai (pur freddi) numeri: nella ristretta cerchia degli stranieri sono proprio loro a primeggiare – per distacco oltrettutto – in quanto a presenze e reti segnate. Così, se concordiamo con Giuseppe Marotta quando insiste sul mantenimento di un sacrosanto blocco italiano, non può che stuzzicarci l’idea che nei meandri del calciomercato…
Il calciomercato non finisce mai e sul taccuino dell’Inter pare sia sottolineato in rosso il nome di Koni De Winter, difensore in forza al Genoa. Ma con un Francesco Acerbi così e un Stefan de Vrij tornato sinonimo di affidabilità i nerazzurri hanno davvero bisogno di un terzo centrale? Se la storia insegna qualcosa, la risposta è sì. Dal passato remoto – leggere alla voce post Triplete – sappiamo che la riconoscenza di quanto fatto sul campo necessita di una scadenza a brevissimo termine. Da quello più prossimo (questa stagione) abbiamo invece imparato che per competere su tre fronti nel…
Se la rete di Davide Frattesi, primus inter pares tra gli eroi della già storica semifinale di Champions League contro il Barcellona, è stata quella che ha spalancato le porte dell’Allianz Arena, il gol di Francesco Acerbi ha ridato il battito a un cuore – quello nerazzurro – che nella seconda frazione di gioco pareva spegnersi sempre di più con il passare dei minuti. Uno sfondamento d’altri tempi – lo stopper mandato disperatamente a fare il centravanti, un po’ alla Walter Samuel, se vogliamo – nell’era delle partite studiate sul video, al tempo dell’iper-tattica, nei giorni della divinizzazione dell’ultra-offensivo gioco blaugrana.…
L’Inter graffia e scappa. Poi si spegne, arranca. Subisce un gancio, poi un altro e pure il colpo del ko. Ma proprio quando – minuto novantadue e quaranta secondi – si trova a terra, esanime, viene ridestata dallo schiaffone del suo uomo più carismatico. Infine la stoica interpretazione nei tempi supplementari. Inter-Barcellona finisce 4-3, sarà la seconda finale di Champions League negli ultimi tre anni: nella notte degli eroi è successo di tutto. Eroe, ovvero chi riesce a dar prova di grande coraggio e abnegazione. Come Lautaro Martinez, che recupera in tempo record dall’elongazione patita solamente sei giorni fa in…
Nei bar, negli uffici, in cantiere, nelle aule scolastiche. Se lo sono chiesti un po’ ovunque tutti i tifosi dell’Inter in questi ultimi giorni: come si può battere il Barcellona? In che modo si può disinnescare tutta la potenza di fuoco del tridente blaugrana (che rispetto all’andata potrà contare a partita in corso anche sulle 700 e passa reti in carriera di Robert Lewandowski)? Se avessimo la bacchetta magica l’avremmo già consegnata a Simone Inzaghi, è fuori di dubbio. La risposta, ovviamente, non può essere univoca: gabbie difensive, letalità nelle ripartenze, coraggio, calci piazzati, cura dei particolari. Oltre all’effetto San…









