Inter, nel pantheon dei grandi attaccanti che hanno vestito la maglia dell’Inter, il nome di Aldo Serena, l’uomo dai gol pesanti, risplende di una luce particolare. Nonostante una carriera che lo ha visto giocare anche per le acerrime rivali Juventus e Milan, è nel suo periodo in nerazzurro che Serena ha lasciato un’impronta indelebile, diventando un simbolo del calcio italiano degli anni ’80. Senza dimenticare l’ottima permanenza nel bellissimo Torino di Gigi Radice. La sua storia con i meneghini è un esempio di resilienza e riscatto, un percorso che lo ha visto passare da promettente riserva a figura chiave dello storico Scudetto dei Record.
La sua seconda avventura a Milano, iniziata nel 1987, fu quella della consacrazione. Sotto la guida del “Trap” Giovanni Trapattoni, l’attaccante si trasformò in un ariete implacabile, capace di finalizzare con entrambi i piedi e di testa.
La stagione 1988-1989 fu l’apice della sua carriera. In quell’anno magico, l’Inter dominò il campionato dalla prima all’ultima giornata, e Aldo Serena ne fu il principale artefice in attacco. Le sue 22 reti lo fecero non solo il capocannoniere della Serie A, ma anche il protagonista di una cavalcata trionfale che si concluse con la conquista del titolo, un trionfo che manca ancora oggi nel palmarès del club.
Aldo Serena, un’icona interista
Ma al di là dei numeri, ciò che rende il bomber un’icona interista sono i suoi goal decisivi. È l’uomo dei derby di Milano, come il leggendario “derby dei sogni” del 1989, dove una sua doppietta sigillò la vittoria e confermò la supremazia interista. Il suo stile di gioco, potente ma elegante, si sposava perfettamente con il carattere battagliero di quella squadra.
Il legame tra Aldo Serena, l’uomo dai gol pesanti, e la tifoseria dell’Inter è fatto di rispetto e ammirazione. Inoltre, dopo aver lasciato il calcio, è rimasto una figura di riferimento, svolgendo il ruolo di commentatore e opinionista, sempre pronto a difendere i colori di “Viale della Liberazione”..
La sua eredità va oltre i trofei, perchè rappresenta la perseveranza, la capacità di riemergere e la determinazione di chi, pur avendo un passato complesso, è riuscito a scrivere le pagine più belle della propria storia proprio nel club che ha amato di più.



