Inter, Cristian Chivu ha tenuto la conferenza stampa pre-gara contro il Kairat Almaty, nella quarta giornata della Champions League 2025/26.
RISCHI – “Io non sto ad ascoltare o a leggere cosa dicono gli altri. So che domani ci aspetta una gara importante e tutt’altro che semplice, perché si tratta della Champions League: vincere non è mai scontato, né qui né in campionato. Affrontiamo una squadra che ha superato quattro turni preliminari, eliminando lo Slovan e il Celtic: questo dice molto del loro valore. Se qualcuno vuole dire che le nostre partite sono state semplici, è libero di farlo, ma noi – come gruppo, staff e società – rispettiamo sempre la competizione e sappiamo quanto sia difficile giocarla e arrivare fino in fondo”.
IN COSA MIGLIORARE – “Possiamo sempre migliorare e ne siamo consapevoli. Stiamo lavorando per dare continuità a ciò che di buono abbiamo fatto, ma anche per accettare i momenti difficili, rialzarci e reagire. Il calcio, come la vita, è fatto di tempeste e di giornate di sole. Ho la fortuna di lavorare con ragazzi maturi e responsabili, che hanno capito cosa serve per crescere. Mi è piaciuto anche come Carlos ha risposto alle vostre domande: è un ragazzo umile, consapevole di dove si trova e di dove vuole arrivare. Questo è lo spirito che voglio: un gruppo unito, responsabile, sempre a testa alta anche nei momenti difficili”.
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PIO ESPOSITO E BONNY – “Domani ho tutti e quattro gli attaccanti a disposizione, ed è la cosa più importante. Non penso mai a “risparmiare” qualcuno per la partita successiva: affronto ogni gara con chi reputo pronto. Tutti i miei giocatori possono partire dall’inizio, e i cinque che entrano a partita in corso sono altrettanto fondamentali. A Verona, ad esempio, i cambi hanno portato energia e hanno cambiato l’inerzia della gara. Per quanto riguarda Lautaro, si cerca di creare un caso dove non c’è. Anche quando non segna, contribuisce con il suo lavoro: se non segna un attaccante, segna un difensore o un centrocampista. E poi preferisco vincere 4-3 che 1-0”.
LA DIFESA – “Per me la teoria non esiste: esiste il campo. Tutti i miei difensori, Acerbi, De Vrij, Bissek, Akanji, Bastoni, e anche Darmian, sono bravi e affidabili. Chiunque di loro può giocare da terzo o da centrale senza problemi. Sono tutti giocatori forti, tecnici, strutturati e con qualità diverse. A volte le scelte dipendono dalla velocità, dalla condizione o da esigenze tattiche, ma sono sempre fatte per il bene della squadra”.
SCELTE – “Mi prendo sempre la responsabilità delle mie scelte. Non c’è polemica: scelgo chi ritengo possa aiutare la squadra in quel momento. Tutti si allenano bene e nessuno si tira mai indietro. È normale che qualcuno sia più deluso se gioca meno, ma tengo conto dei minutaggi, dell’equilibrio del gruppo e dell’energia. Abbiamo subito 12 gol, è vero, ma 7 sono arrivati in due partite. Fa parte del percorso, e me ne prendo la responsabilità”.
INCIDENTE MARTìNEZ – “Noi dobbiamo stargli vicino, aiutarlo e sostenerlo. È un momento molto difficile, e non lo auguro a nessuno. Sta vivendo una situazione delicata, ma la bravura sta proprio nell’essergli accanto e nel permettergli di ritrovare serenità. La vita non è sempre come la desideriamo: serve forza per superare momenti così”.
LAUTARO – ”Gli ho detto una cosa semplice: deve sorridere di più. La felicità, la passione, la leadership fanno parte di lui. A volte il senso di responsabilità lo appesantisce, ma sa bene quanto è importante per noi. Lavora tanto, dà tutto, e questo è ciò che conta. Deve solo ricordarsi di godersi quello che fa”.



