La Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera è un mito calcistico costruito su tattiche rivoluzionarie, campioni assoluti e una mentalità d’acciaio. Ma dietro la gloria c’è un aneddoto poco conosciuto, che unisce il calcio alla fede e che, per molti, diede la svolta decisiva a quella squadra: il pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo per incontrare Padre Pio.
L’Iniziativa di Lady Erminia
All’inizio degli anni Sessanta, nonostante l’arrivo del tecnico argentino, soprannominato “il Mago”, e di fuoriclasse come Luis Suárez, l’Inter stentava a trovare la continuità necessaria per dominare il campionato. Le attese erano altissime, ma i risultati ondivaghi.
Fu a questo punto che intervenne Lady Erminia Moratti, moglie del presidente Angelo Moratti e donna di profonda fede. Preoccupata per le sorti sportive del club, propose al marito un rimedio insolito, lontano dai dettami del calcio moderno: una visita a San Giovanni Rotondo per incontrare Padre Pio da Pietrelcina, già venerato da moltissimi fedeli. Allorchè, il Patron nerazzurro, uomo pragmatico e innamorato della moglie, acconsentì.
Il Ritiro Spirituale a San Giovanni Rotondo
Così, in un momento cruciale della stagione, una rappresentanza della squadra, o l’intera rosa secondo alcune versioni, si ritrovò in pellegrinaggio. L’incontro con il Frate , noto per le sue stimmate e la sua aura mistica, ebbe un effetto psicologico notevole sugli atleti.
I dettagli precisi del colloquio restano avvolti nel riserbo, ma l’impatto sul gruppo fu immediato. L’atmosfera austera e la figura carismatica del carismatico uomo di Dio, operarono come un vero e proprio ritiro spirituale, ma con una finalità inattesa: forgiare la mentalità vincente.
La Svolta del Mago Helenio Herrera
Molti tra i veterani di quella squadra hanno poi raccontato che, dopo quel viaggio, l’Inter cambiò registro. Non solo in campo, ma soprattutto nello spirito. I giocatori ritrovarono una coesione e una determinazione che andarono oltre la preparazione fisica e la tattica del loro allenatore.
L’episodio viene spesso citato come la scintilla che accese definitivamente la “Grande Inter”. Quella squadra, unendo il rigore maniacale dello stesso “Mago” a una ritrovata forza interiore, diede il via a un ciclo leggendario, che la portò a vincere, in breve tempo, il primo scudetto di Herrera (1963), la prima Coppa dei Campioni (1964) e la Coppa Intercontinentale. Perciò, La storia di Padre Pio e della Beneamata è un aneddoto affascinante che ricorda come, nel calcio, anche gli elementi meno tangibili possano rivelarsi decisivi.



