Andy Diouf è arrivato all’Inter dal Lens per una cifra significativa (circa 20 milioni di euro più 5 di bonus), è stato uno dei colpi di mercato estivi più onerosi per i nerazzurri nella stagione 2025/2026. Nonostante l’investimento e le aspettative, il giovane centrocampista francese sta trovando uno spazio estremamente ridotto nelle rotazioni del tecnico Cristian Chivu. Il suo impiego finora si è limitato a pochi scampoli, facendo sorgere un interrogativo tra gli addetti ai lavori e i tifosi: perché non gioca?
Le gerarchie
Il motivo principale dell’esclusione è da ricercare nella qualità e abbondanza del centrocampo nerazzurro. Diouf è un centrocampista box-to-box o una mezzala, ma nel suo ruolo la concorrenza è spietata. L’Inter può contare su pilastri come Nicolò Barella, Hakan Çalhanoğlu (nel ruolo di regista o mezzala) ed Henrikh Mkhitaryan, tutti giocatori di caratura internazionale e titolari inamovibili.
A questi si aggiungono Davide Frattesi e il nuovo innesto Sucic (se in forma), che hanno dimostrato di essere le prime alternative di lusso. Il transalpino si trova inevitabilmente a partire dalle retrovie in queste gerarchie, un lusso che il tecnico interista può permettersi data la profondità della rosa.
Diouf e un inserimento graduale
Un altro fattore cruciale è il necessario tempo di adattamento al calcio italiano e agli schemi tattici del tecnico rumeno. Diouf è arrivato a Milano quasi al termine del mercato, perdendo parte della preparazione estiva fondamentale per assimilare i meccanismi della squadra. Il centrocampista, sebbene sia stato elogiato dallo stesso allenatore per le sue caratteristiche di fisicità e verticalità, non è un centrocampista prettamente difensivo e deve ancora convincere lo staff tecnico sul piano dell’integrazione tattica in un sistema rodato come il 3-5-2 o nel 3-4-2-1 che l’allenatore sta sperimentando.
Come sottolineato dallo stesso Chivu, in alcune partite non si è presentata l’occasione per farlo subentrare. Questo suggerisce che il suo inserimento è parte di un piano graduale, tipico dei giovani acquisti provenienti da campionati meno tattici come la Ligue 1. Il tecnico lo vede come una risorsa preziosa, in particolare per dare maggiore potenza esplosiva nei ribaltamenti offensivi, ma vuole essere sicuro che sia pronto a reggere l’intensità e la lucidità richiesta dalla Serie A, in particolare negli ultimi trenta metri, un aspetto che, secondo gli osservatori, (l’enigma) Andy Diouf può ancora migliorare. Nessun infortunio al momento ne ostacola l’impiego, ma la prudenza e le gerarchie blindate ne stanno frenando il debutto. Tuttavia, i 15′ in campo di questa sera contro la Cremonese di Nicola, ne certificano l’inserimento graduale.



