La soddisfazione di Inter e Milan
La discussione per il nuovo San Siro è finalmente giunta a un epilogo dopo anni di discussione. Inter e Milan hanno espresso la propria felicità con una nota congiunta. “FC Internazionale Milano e AC Milan esprimono soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della vendita di San Siro e dell’area circostante: un passo storico e decisivo per il futuro dei Club e della città. In attesa della comunicazione ufficiale dell’esito del dibattito consiliare da parte della Giunta, i Club guardano con fiducia e responsabilità ai prossimi passaggi dell’iter che li porterà a realizzare un nuovo stadio che soddisfa i più elevati standard internazionali: un impianto di livello mondiale destinato a diventare una nuova icona architettonica per Milano e un simbolo della passione dei tifosi di calcio di tutto il mondo.”
Margini di crescita del progetto
Il Sole 24 Ore vede enormi margini di crescita per il nuovo progetto grazie alla gestione diretta dell’asset. “Il controllo diretto dell’impianto consentirà infatti di moltiplicare i ricavi da matchday e corporate hospitality. Uno stadio moderno può garantire un incremento di proventi stimato tra i 50 e i 70 milioni annui per ciascun club, attraverso naming rights, eventi extra-calcistici, spazi retail e appunto servizi premium. In ottica di sostenibilità finanziaria, questi flussi rappresentano la premessa per ridurre la dipendenza da player trading e diritti tv e consolidare la patrimonializzazione dei club. Un aspetto non secondario, in vista dei nuovi parametri Uefa del sustainability financial regulation.” Ma oltre i numeri della fredda e atroce matematica ci sono le emozioni, quelle che un grande stadio come il Meazza ha regalato nella sua storia al popolo nerazzurro. E su un piano emotivo la domanda sorge spontanea: è stata fatta la cosa giusta?
San Siro: è stata fatta la scelta giusta?
Secondo Gazzetta dello Sport la risposta è decisamente sì. “La città di Milano, decidendo di vendere San Siro a Milan e Inter ha fatto la scelta più coraggiosa, non la più rischiosa. Coraggiosa perché dare l’approvazione ad abbattere uno stadio iconico è chiaramente difficile, perché l’apertura di un maxi-cantiere porta legittime preoccupazioni. Soprattutto di chi abita vicino e poi va a votare. E a maggior ragione in una città attraversata da un’inchiesta sull’urbanistica che, seppur scollegata da San Siro, qualche preoccupazione non può non destarla negli investitori.”