Chivu e il ritorno alle origini
Dopo le premesse di rivoluzione arrivate con l’estate, Chivu sembra aver optato per un ritorno alle origini inzaghiane. L’Inter si è stabilizzata con le vecchie certezze dopo un iniio a rilento. Ne ha parlato in un approfondimento Gazzetta dell Sport. “L’Inter ha ripreso una navigazione serena, anche se le vele non sono ancora così salde come sperato: servirà altro tempo, nuove verifiche in mare aperto. In fondo, però, quello dell’allenatore romeno è stato un semplice bagno di realtà, tranquillizzante e, forse, poco romantico: Chivu ha spento ormai del tutto i bollori iniziali, ha allontanato quella prima idea ambiziosa di una squadra diversa nello spirito e nel modulo. L’utopia si è persa chissà dove tra le onde, anche perché la scialuppa del mercato non è venuta in soccorso: impossibile partire davvero senza nuovi marinai specializzati. Più utile, semmai, affidarsi ai vecchi lupi di mare di Inzaghi abituati a battere le stesse rotte. Con tutti i rischi del caso, come insegna la burrasca alla fine della scorsa stagione.”
La restaurazione inzaghiana per l’Inter
“La decisione di non rinunciare al modulo di Simone Inzaghi, quel 3-5-2 inciso nella pietra negli ultimi quattro anni, si spiega anche così: manca un centrocampista muscolare che permetta di passare a una mediana a due, per rovesciare il destino sarebbe bastato Manu Koné, centurione giallorosso a lungo bramato dal tecnico e sogno per la prossima estate. Non bastasse, in un centrocampo di piedi buoni e soprattutto in una inesplorata trequarti non sono arrivati degli assaltatori specializzati, giocatori dotati di cambio di passo e dribbling: Lookman, o anche solo un replicante del nigeriano, avrebbe permesso di associarsi alle punte in modo differente.
La nuova formula di Chivu
Lo schema interista è rimasto lo stesso analogo a quello impiegato da Inzaghi. Chivu ha coniugato un’idea di pressing moderno e più alto e di calcio verticale con le vecchie trame di gioco. Le parole del tecnico dopo la sconfitta conro la Juventus sono state molto chiare. “In questi anni la squadra ha fatto tante cose buone: io non le voglio togliere, voglio togliere solo qualche difettuccio… Bisogna tirare fuori pragmatismo e concretezza.”