Battaglia totale sul nodo stadio
Scontro totale sul nodo stadio. Politica e mondo del calcio si confrontano in modo durissimo in questi giorni. L’Inter deve prendere una decisione. Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 ore, ha commentato sul proprio profilo social, la possibilità che il Comune di Milano voti contro alla costruzione del nuovo stadio: Se il Comune di Milano, dopo anni di indecisioni e di “melina”, dovesse negare a Inter e Milan la possibilità di realizzare un nuovo stadio a San Siro sarebbe uno dei più clamorosi suicidi politici della storia italiana.
Marotta “O risolvete o ce ne andiamo”
“Se non si riuscisse a risolvere la questione stadio nel comune di Milano, entrambe le società sarebbero costrette ad andare altrove, e questo non farebbe bene alla città di Milano. Ma sono ottimista, sto apprezzando anche il lavoro del sindaco Sala e spero che il buonsenso prevalga”, ha affermato Marotta, ai microfoni di Dazn, prima dell’incontro con il Sassuolo poi vinto per 2-1 dai nerazzurri. “Più che da presidente dell’Inter, da uomo di calcio assisto a uno scenario un po’ imbarazzante”, ha proseguito Marotta, ‘sferzando’ un giudizio non proprio positivo non solo sulla vicenda dello stadio ma allargando il discorso alla gestione dello sport in città: “Il calcio e lo sport in generale a Milano è messo un po’ da parte, non riusciamo ad avere i criteri per organizzare la finale di Champions League a San Siro, San Siro non è stato candidato tra gli stadi per gli Europei 2032”.
La reazione della politica
Parole durissime a cui ha immediatamente replicato uno dei politici chiamati in causa da Marotta: Enrico Fedrighini, consigliere del gruppo misto (di maggioranza), sostenitore da sempre della ristrutturazione del Meazza e contrario a un nuovo impianto, e probabilmente tra i “politici di 30 anni fa”. “Sin dal primo momento il progetto Meazza ha viaggiato lungo i binari della minaccia da parte dei fondi proprietari di Inter e Milan”, ha dichiarato Fedrighini: “O fate come decidiamo noi, o ce ne andiamo. Senza alcuna seria verifica di alternative, senza analisi costi-benefici. Una richiesta di obbedienza servile. Respingere in aula il progetto Meazza credo sia un’opportunità unica per Milano, per recuperare un minimo di dignità politica nei confronti della città”.