Hakan Calhanoglu è un calciatore che ha saputo reinventarsi. Dopo essere stato a lungo un trequartista offensivo e un temibile specialista dei calci piazzati, il centrocampista turco ha trovato una nuova dimensione tattica, trasformandosi in uno dei registi e “uomini degli assist” più efficaci d’Europa. Attualmene è arrivato alla cifra di 21 assist in Champions League.
Il suo percorso professionale, che lo ha visto prima protagonista al Milan e poi all’Inter, è stato un continuo processo di adattamento e maturazione. Arrivato in Italia con la fama di goleador e di “cecchino” dai tiri piazzati, il suo ruolo è progressivamente cambiato, spostandosi da posizioni più avanzate a un ruolo di vero e proprio regista basso. Ed è qui che la sua visione di gioco, la sua intelligenza tattica e la sua precisione nei passaggi hanno trovato la massima espressione.
Il ruolo di Simone Inzaghi nella metamorfosi di Calhanoglu
L’Inter di Simone Inzaghi è stata la piattaforma ideale per la sua trasformazione. Posizionato davanti alla difesa, Çalhanoğlu ha assunto il controllo del campo, dettando i ritmi, smistando palloni e, soprattutto, illuminando il rettangolo verde con lanci millimetrici e passaggi smarcanti che hanno messo in condizione i compagni di andare in porta. Non è un caso che il suo conto di assist sia cresciuto in modo esponenziale, diventando una delle armi principali dell’attacco nerazzurro. In continuità con l”ex tecnico, anche Cristian Chivu ne sta traendo utilità.
La sua peculiarità sta nella capacità di “vedere” il gioco prima degli altri. I suoi cross, i suoi lanci lunghi e i suoi passaggi filtranti sono spesso il frutto di una lettura del gioco che va oltre il semplice tocco. Hakan ha sviluppato una sensibilità unica nel calibrare il passaggio giusto al momento giusto, sia che si tratti di un cambio per allargare il fronte d’attacco, sia di un tocco rapido per una triangolazione in area.
Nonostante la metamorfosi, la sua capacità di calciare rimane una delle sue caratteristiche più preziose, e occasionalmente torna a deliziare i tifosi con gol su punizione o tiri da fuori area. Ma il suo vero valore aggiunto è diventato la capacità di innescare l’azione offensiva con una precisione chirurgica. Pertanto, il turco non è più solo un tiratore, ma un architetto del gioco, un “mago” dei passaggi, che orchestra le manovre offensive e che ha saputo evolvere il suo talento per diventare un pilastro imprescindibile della squadra e uno dei migliori assist-man del calcio contemporaneo.


