Inter, il caso plusvalenze
Un’ombra si allunga sul calciomercato italiano. Il trasferimento di Nicola Zalewski finisce al centro di un esposto presentato dal Codacons alla Procura della Repubblica di Milano. L’operazione ha visto il calciatore passare dalla Roma all’Inter. E in pochi mesi, all’Atalanta, è sospettata di essere una presunta plusvalenza fittizia.
Il Codacons, infatti, ha chiesto alle procure competenti di indagare sul valore attribuito al calciatore. Sottolineando una crescita esponenziale e anomala del suo cartellino in un arco di tempo molto ridotto. In particolare, la cessione del centrocampista all’Atalanta per una cifra ben superiore a quella del suo precedente acquisto dall’Inter, ha sollevato dubbi sulla reale congruità del prezzo e sulla sua correttezza a livello contabile. La Procura Federale è stata messa al corrente dell’esposto per valutare possibili violazioni del Codice di Giustizia Sportiva.
L’operazione
L’operazione rientra nel più ampio filone delle indagini sulle plusvalenze gonfiate, un fenomeno che ha già portato a sanzioni e processi per diversi club di Serie A. Nel caso specifico, le autorità competenti dovranno stabilire se il valore di mercato di Zalewski sia stato artificialmente gonfiato per generare un guadagno in bilancio, configurando così il reato di false comunicazioni sociali.
L’esito delle indagini e l’eventuale apertura di un fascicolo da parte della Procura determineranno se il caso si tradurrà in un procedimento giudiziario e sportivo. L’esposto del Codacons mette in luce ancora una volta le fragilità del sistema delle cessioni incrociate. In cui diversi giocatori passano da un club all’altro spesso senza che ci siano movimenti di denaro, ma solo con scambi di cartellini.
Questo meccanismo, pur se non sempre illecito, è costantemente sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, che cercano di scovare eventuali manovre finalizzate a mascherare perdite e a migliorare i bilanci societari.
Conseguenze
Dovesse essere confermata questa brutta accusa, che per il momento risulta essere una semplice segnalazione e non un’indagine ufficiale avviata, sarebbe curioso sentire il parere di tutti quelli che, in tv, nelle radio, sui giornali, in quei giorni di euforia collettiva, per via dell’indubbio guadagno, cosa avranno da dire.



