Dalla fede islamica alla generosità: il forte legame che c’è tra il centrocampista turco Hakan Calhanoglu e la sua vita spirituale ed umana. Tutti lo conosciamo per le sue doti in campo, guai se fosse il contrario, sia per i suoi tiri che per le sue giocate ad ampio respiro, dove non si risparmia mai.
Egli è anche profondamente legato alla fede islamica e alle innumerevoli opere di beneficenza che compie in silenzio.
Per lui la preghiera e la riflessione sono momenti essenziali, con cui mantiene l’equilibrio e l’attenzione per la vita di ogni giorno (come un altro suo compagno di squadra, ma di fede cristiana), grazie a cui riesce a superare tutte quelle insidie, che il Mondo luccicante del pallone comporta, se non si resta con i piedi per terra.
Calhanoglu si è sempre reso disponibile nell’aiutare il suo prossimo e chi è in difficoltà, partecipando attivamente ad operazioni umanitarie, come nell’occasione drammatica del terremoto nella sua amata Turchia, in cui è stato tra i principali volontari e donatori di aiuti umani e materiali.
Ha lanciato spesso varie campagne di sensibilizzazione verso chi soffre, gli ultimi, quindi, andando oltre quello che dovrebbe essere il suo ruolo di sportivo professionista dalla vita colorata e patinata.
I talenti extra-calcistici di Hakan
Questi talenti da lui acquisiti: fede, sport ed umanità, che passano nell’avere empatia e sensibilità verso chi non ha nulla, lo hanno reso molto amato tra la sua gente del Bosforo.
Inoltre, anche nella città lombarda, in cui risiede ormai da anni, ha trovato una seconda patria dove farsi ammirare sia calcisticamente che personalmente.
Per tanto, dopo averlo visto all’opera contro il Monaco l’altro ieri, ed averlo visto uscire per un’ espulsione (per doppia ammonizione) ingiusta, perchè scaturita da un’errore arbitrale, sicuramente si presume che gli abbia provocato dei disagi interiori, in quanto per uno sportivo particolare come lui, ma vale anche per chi non lo è, deve essere stata proprio una coltellata nel cuore.
Infine, a dirla tutta, il grande Hakan non dovrà fare altro che continuare a compiere le sue opere d’atleta e da essere umano con la U maiuscola..