Fa molto rumore la cessione avvenuta in questi giorni di Dan Ndoye dal Bologna al Nottingham Forest, per un prezzo folle. 45 milioni di euro, bonus inclusi. Alfredo Pedullà ha commentato in maniera aspramente critica questa trattativa, paragonandola a quella per Lookman in corso tra Atalanta e Inter. Il giornalista ed esperto di mercato, ha commentato l’affare nel suo editoriale per SportItalia.
CIFRE TROPPO ALTE – “Ndoye? L’attaccante è forte, se volete potenzialmente fortissimo, ma non vale 40-42 milioni più bonus fino a 45 – afferma Pedullà – (non tutti semplici) più percentuale per sfiorare eventualmente quota 50. Il Nottingham, come molti inglesi, è abituato ad aggiungere come se fossero noccioline, meglio per il Bologna. A proposito, vanno fatti i complimenti ai collaboratori di Saputo, soprattutto a quelli che si occupano a tempo pieno di mercato – prosegue nel suo editoriale –. Anzi, con rispetto per Di Vaio, stringiamo: i complimenti li giro a Fenucci e Sartori. Sanno vendere come se fosse platino e non semplicemente oro, dettano le condizioni e non si spostano di un millimetro“.
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SE NDOYE VALE 45, LOOKMAN… – Poi, Pedullà passa alla trattativa Lookman. “Se così fosse, l’Atalanta dovrebbe chiedere 90 milioni all’Inter per Lookman e il Napoli si sarebbe dovuto avvicinare a 100 per Kvaratskhelia. Mi hanno sempre detto che la valutazione è una logica conseguenza del rendimento, se sei sotto la doppia cifra di gol segnati e assist non si può pensare di chiedere la luna. In Inghilterra evidentemente non sempre ragionano così, guardano spesso al potenziale piuttosto che al pregresso. Ognuno è libero, ci mancherebbe. Ma la felicità del Bologna dal mio punto di vista si sposta con la serenità del Napoli per non aver fatto un investimento che, al capitolo qualità-rendimento-prezzo, avrebbe potuto riservare sgradevoli sorprese” – conclude infine poi Pedullà.



