Inter, Chivu rompe col passato: dal 3-5-2 di Inzaghi al 3-4-2-1 per esaltare la fantasia
Cristian Chivu sta rivoluzionando l’Inter, rompendo con l’eredità tattica di Simone Inzaghi. Come analizzato da Sebastiano Vernazza sulla Gazzetta dello Sport, il tecnico rumeno, subentrato dopo l’addio di Inzaghi all’Al-Hilal, ha introdotto il 3-4-2-1 al Mondiale per Club, sperimentato nella ripresa contro il Monterrey (1-1). Rispetto al rigido 3-5-2 di Inzaghi, il nuovo modulo punta a valorizzare i fantasisti, con due trequartisti alle spalle di una punta. Petar Sucic e Valentin Carboni, quest’ultimo diretto al Genoa, hanno mostrato sprazzi di qualità, mentre Mkhitaryan, rialzato sulla trequarti, torna al suo ruolo originario. L’obiettivo di Chivu è un gioco più verticale e creativo, superando il palleggio orizzontale che ha segnato il crollo nerazzurro nella finale di Champions contro il PSG (5-0).
La difesa sui piazzati e il nodo centrocampo
L’Inter di Chivu cerca un’identità moderna, con Frattesi e Sucic al centro del progetto. La scelta di una difesa a zona sui calci piazzati, vista contro il Monterrey, segna un’altra svolta rispetto alle marcature a uomo di Inzaghi. Tuttavia, la squadra deve colmare lacune tecniche e temperamentali, come evidenziato dalla debacle americana contro il Fluminense. Vernazza sottolinea che l’Inter ha bisogno di “più cuore e qualità”, con Ademola Lookman come obiettivo primario per il ruolo di fantasista. L’offerta di 42 milioni all’Atalanta si avvicina ai 50 richiesti, ma la cessione di Taremi (8 milioni) e il tesoretto da Stankovic potrebbero sbloccare l’affare. La dirigenza, guidata da Marotta, punta su giovani come Pio Esposito, incedibile nonostante offerte da 50 milioni.
Un ritiro cruciale
Il ritiro del 26 luglio sarà cruciale per testare il modulo nelle amichevoli contro Monaco, Monza e Olympiacos. Chivu, come dichiarato al suo insediamento, vuole “passione e ambizione”, ispirandosi al suo passato da tripletista nerazzurro. Tuttavia, i tifosi, scettici dopo il “trauma” di Monaco, temono un calo in classifica, come ipotizzato da post su X. La sfida è ricostruire una squadra reduce da zero titoli, ringiovanendo un gruppo considerato “vecchio” e prevedibile. Con Calhanoglu confermato e Lookman in arrivo, Chivu ha le carte per cambiare musica, ma serve tempo per abbandonare il “valzer lento” di Inzaghi e accendere San Siro con un’Inter più dinamica e audace.



