Nella notte di ieri l’Inter ha strappato un pirotecnico 3-3 al Montjuic. I nerazzurri si sono regalati una delle partite più avvincenti della stagione e in generale degli ultimi anni. Con tanto cuore e tanto sacrificio i ragazzi di Simone Inzaghi sono usciti indenni dalla semifinale d’andata e ora dovranno sfruttare le energie positive ricavate dal match in vista del ritorno a San Siro. In mezzo tra le due sfide ci sarà la gara casalinga contro il Verona di Zanetti. Nella partita di ieri l’Inter ha potuto nuovamente affidarsi alla dinamicità di Thuram e alla spinta di Dumfries sulla fascia. Due fattori che erano mancati nelle ultime uscite nerazzurre con l’Inter che aveva perso troppa imprevedibilità.
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Dumfries, eroe del Montjuic. Il numero 2 dell’Inter non si dimenticherà tanto facilmente della notte di ieri. Tornato dopo un lungo infortunio, l’esterno olandese si è ripreso il suo posto da titolare sulla fascia destra. Con una rovesciata da numero 9 e un colpo di testa nella ripresa, ha siglato una memorabile doppietta che ha regalato all’Inter un fondamentale pareggio. Al termine del match Dumfries è stato premiato come MVP della gara. Ma aldilà dei gol, il numero 2 è stato letteralmente incontenibile sulla sua corsia, la chiave usata da Inzaghi per sfondare l’altissima linea difensiva blaugrana.
Pronti via, Marcus Thuram. Giocherà o partirà dalla panchina? Meglio avercelo dal primo minuto o tenerlo per l’ultima mezz’ora? Erano tante le incognite su di lui nel pre-partita. Incognite e dubbi che Thuram ha spazzato via nel giro di 30 secondi. E’ bastato mezzo minuto al francese per sbloccare la gara con un gol di tacco che ha gelato i tifosi catalani. Il valore aggiunto del numero 9 è stato un segnale forte per la squadra, come sottolineato da Maicon. “E’ rientrato Thuram. Stringe i denti ed è un buon segnale, vuol dire che vogliono la finale.



