Intervistato da Rai Radio Uno, l’ex giocatore dell’Inter Andrea Mandorlini ha parlato dell’Inter attuale trovando analogie con quella in cui ha giocato sotto la guida di Giovanni Trapattoni
Andrea Mandorlini ha un trascorso importante in casa Inter. L’allenatore classe 1960 ha vissuto ben 7 stagioni in maglia nerazzurra, tra il 1984 e il 1991, ricoprendo il ruolo di difensore. Era parte della squadra nell’anno dello scudetto dei record conquistato con Giovanni Trapattoni alla guida raccogliendo ben 58 punti sui 68 disponibili (!). Primato assoluto per il campionato di Serie A a 18 squadre con le vittorie che mettevano in palio due punti, non ancora i 3 attuali.
Intervistato da Rai Radio Uno, Andrea Mandorlini si lascia andare ai ricordi passati e paragona l’Inter attuale con la sua guidata da Giovanni Trapattoni. Dalla sua analisi emergono numeroso analogie, ecco il passaggio in questione:
L’Inter di oggi di Inzaghi ricorda la mia. In un aspetto: noi con Trapattoni eravamo così forti da sentirci imbattibili. E quella di oggi è praticamente la stessa cosa, ha una consapevolezza molto simile. Dispiace che in Champions sia uscita, contro l’Atletico Madrid hanno contato tanto gli episodi. Ma in Italia non c’è confronto, l’Inter non ha rivali.
Andrea Mandorlini: che sogno indossare la maglia dell’Inter!
Ex Inter, Andrea Mandorlini: questa squadra come quella di Trapattoni
LEGGI ANCHE Verso Inter-Empoli, Simone Inzaghi ha bisogno del vero Marcus Thuram. I dati
Dopo aver elogiato la forza e la consapevolezza dell’Inter di Simone Inzaghi, Andrea Mandorlini sottolinea la sua felicità di indossare la maglia nerazzurra di cui era tifoso e la pressione che questa portava in alcuni suoi compagni di squadra cresciuti nel settore giovanile.
Questo è il passaggio in cui emergono l’orgoglio e la felicità di aver indossato la maglia dell’Inter da parte dell’ex tecnico del Verona per ben 5 anni dal 2010 al 2015:
Io ero un tifoso dell’Inter da bambino, per cui giocare in nerazzurro per me ha rappresentato un sogno. Spesso vedevo giocatori come Beppe Bergomi e Riccardo Ferri molto nervosi prima di una partita appuntamento e loro mi spiegavano la tensione dicendomi che erano cresciuti nel settore giovanile, sentivano la responsabilità. Io, invece, ero felice di vestire la maglia che da bambino sognavo. E pensare che ero figlio di un milanista…