In vista della sfida tra Atletico Madrid e Inter ha parlato un ex giocatore della squadra nerazzurra come Gigi Di Biagio, esprimendo i suoi pensieri in vista della di questa delicata sfida per la squadra di Inzaghi.
Manca sempre meno all’inizio della sfida di ritorno dell’ottavo di finale di Champions League tra Atletico Madrid e Inter. E dopo la vittoria della partita d’andata, la squadra allenata da Simone Inzaghi proverà in tutti i modi a difendere il goal di vantaggio conquistato a San Siro per staccare il pass per i quarti di finale della competizione.
E in vista di questa sfida, sono stati molti gli ex giocatori interisti che hanno rilasciato un’intervista per parlare del momento della squadra di Inzaghi, che sembra sempre più indirizzata verso la conquista del ventesimo scudetto della storia della società.
Ex Inter, Di Biagio elogia la squadra di Inzaghi
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Tra questi c’è anche Gigi Di Biagio, ex giocatore e oggi allenatore, il quale ha voluto analizzare il momento d’oro dell’Inter.
L’ex CT dell’Italia Under 21 infatti ha fornito un’analisi sul dualismo Inter–Juventus che ha caratterizzato i primi mesi del nuovo anno, oltre che parlare della partita dei nerazzurri contro l’Atletico Madrid.
Queste le parole dell’ex nerazzurro Gigi Di Biagio…
Se la Juventus continua a giocare come nelle ultime due partite ne vincerà molte da qui alla fine. Chiesa deve giostrare sulla fascia come sta facendo adesso, è lì che dà il meglio. La squadra di Allegri ha giocato molto bene contro l’Atalanta e se continua così farà un gran finale di campionato ma per me non può dire che l’obiettivo massimo è la Champions. È vero che non poteva competere per lo scudetto, ma andare in Champions per un club come la Juve è l’obiettivo minimo. Per quanto riguarda l’Inter, la gara con l’Atletico sarà importante. I nerazzurri rischiano che in caso di eliminazione la critica arrivi a definire negativa una stagione del genere. Le aspettative sono molto alte e non vorrei che se non riuscisse ad arrivare in finale si parlerebbe di annata fallimentare. Il rischio purtroppo c’è
