La sconfitta dell’Inter nella finale di Istanbul ha confermato la crescita tecnica da allenatore di Simone Inzaghi che ora deve vincere lo scudetto
È sempre difficile trovare motivi di conforto quando si perde una finale, per di più di Champions League, e in fondo anche senza meritarlo. Però, cercando di accantonare almeno per un attimo la delusione di Istanbul, l’Inter e i suoi tifosi possono se non altro celebrare la consacrazione di Simone Inzaghi.
Nella sconfitta, il tecnico nerazzurro è comunque uscito vincitore dal duello con Pep Guardiola, che non è esattamente Oronzo Canà e che non gioca propriamente con il famoso 5-5-5.
Ci sono momenti di crescita, nella carriera di un allenatore. E Istanbul, per Inzaghi potrebbe davvero rappresentare un passaggio fondamentale. Certo, già in passato ha dimostrato di essere molto più bravo nel preparare le partite secche, le finali o le gare a eliminazione, piuttosto che i lunghi percorsi di un campionato.
E non è un caso che in un ricco palmares fatto di Coppe e Supercoppe (in totale ben sette tra Lazio e Inter) manchi totalmente lo scudetto tricolore. Ma adesso, proprio dall’aver dimostrato di essere in grado, tatticamente, ad arrestare l’Invincibile Armata del City (e chiedere ad Ancelotti referenze sui rischi di figuracce che si incontrano contro i Citizens) può partire il rilancio di una carriera anche in campionato, dove c’è sempre da conquistare la seconda stella nerazzurra, prima che ci arrivino i cugini del Milan.
Inter, a Istanbul Inzaghi non è stato aiutato dalle sue Stelle…
Inter, la finale di Istanbul? La consacrazione di Simone Inzaghi…
LEGGI ANCHE Dopo Istanbul l’Inter di Inzaghi deve vincere lo scudetto…
Romelu Lukaku ha fallito il goal della speranza, Lautaro Martinez è stato impalpabile, persino Barella, altro leader abituale dei nerazzurri, ha avuto un rendimento sotto la media nella finalissima Champions. Simone Inzaghi no, lui ha fatto persino di più. E dopo aver perso uno scudetto, con responsabilità evidenti, nel 2022, pur avendo una rosa decisamente superiore a quella del Milan, ora ha tenuto testa al City, pur avendo una rosa infinitamente inferiore.
La stagione appena conclusa è stata ricca di attriti e di incomprensioni, tra Inzaghi e una parte della società. E il tecnico difficilmente potrà rimanere, senza un attestato di fiducia che comporta il rinnovo del contratto. Ma quando il tecnico e i dirigenti si siederanno al tavolo della trattativa, ci sarà un asso in più nella manica del tecnico: questa finale giocata ad armi pari con il City, questa Coppa accarezzata e poi volata via in una triste notte di Istanbul.



