Alla vigilia della trentesima giornata di campionato, ha parlato il portiere del Monza Michele Di Gregorio, il quale ha un passato nelle giovanili dell’Inter. Alla domanda su chi preferisce tra Onana e Handanovic ha risposto così.
Sta per andare in scena la trentesima giornata di Serie A, e sarà un turno fondamentale per le ambizioni dell’Inter, che affronterà il Monza a San Siro e ha l’obbligo di vincere per non perdere ulteriore terreno dal quarto posto.
Tra i protagonisti della partita ci sarà sicuramente il portiere dei brianzoli, Michele Di Gregorio, il quale vanta anche un passato nelle giovanili dei nerazzurri. L’estremo difensore si è raccontato in un’intervista, nella quale ha parlato anche della partita e del suo passato.
Inter-Monza, Di Gregorio: San Siro è lo stadio più bello in cui ho giocato
Inter-Monza, Di Gregorio: Onana? Handanovic per me è
LEGGI ANCHE Inter, Simone Inzaghi vede lo scudetto: punta al record di Mancini…
Di Gregorio nel corso dell’intervista ha parlato della stagione che sta vivendo con il Monza, che da matricola è riuscita comunque a togliersi delle belle soddisfazioni, come ad esempio le due vittorie contro la Juventus. Ha poi parlato dell’imminente sfida che attende il Monza, con un avversario altrettanto prestigioso, e infine ha ricordato il suo passato in nerazzurro, definendo Handanovic come il suo più grande idolo. Ecco le parole di Michele Di Gregorio.
Stiamo attraversando un momento positivo, però ancora manca qualche punto per il nostro obiettivo: dobbiamo continuare a lavorare nella maniera migliore e poi vedremo quanti punti avremo fatto. Vogliamo centrare l’obiettivo prima possibile.I tre punti in casa della Juve? Una giornata stupenda, c’erano tanti nostri tifosi, ci siamo goduti il loro calore, poi negli spogliatoi abbiamo festeggiato. Vincere contro queste squadre ha un peso diverso. Il mio idolo? Sono cresciuto all’Inter e ho avuto la fortuna e l’onore di allenarmi con Handanovic, per me è un mostro sacro. Quando abbiamo giocato contro l’Inter mi sono fiondato su di lui e ho scambiato la maglia: di solito non sono uno che scambia tante maglie, ma la sua la volevo tantissimo. Ho visto con quanta dedizione e quanta passione fa questo mestiere: lì ho capito che il talento e le qualità non bastano, l’ho visto arrivare sempre prima degli altri e andare via dopo, lavorare in palestra… Questo mi ha fatto capire che il lavoro è una parte fondamentale. San Siro è lo stadio più bello in cui ho giocato. L’ho vissuto da tifoso quando ero piccolino. Ci sono stato in campo contro il Milan, ma con l’Inter avrà un sapore diverso e sarà sicuramente più bello.



